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  • Giovedì 23 dicembre 2021

La tv paneuropea Euronews è stata comprata da un fondo vicino a Viktor Orbán

Diversi esperti dei media temono per l'indipendenza dell'unico media giornalistico attivo un po' ovunque in Europa

(AP Photo/Laurent Cipriani)
(AP Photo/Laurent Cipriani)

La settimana scorsa il fondo di investimento portoghese Alpac Capital ha annunciato di avere raggiunto un accordo per acquistare dall’imprenditore egiziano Naguib Sawiris l’88 per cento delle quote di Euronews, una tv e un sito di news disponibili in varie lingue e nella maggior parte dei paesi europei. L’accordo è stato accolto con una certa circospezione negli ambienti europei: Alpac Capital ha estesi rapporti con l’Ungheria e con diverse persone vicine al primo ministro ungherese Viktor Orbán, noto fra le altre cose per avere ristretto severamente la libertà di stampa nel suo paese.

Ágnes Urbán, esperta di media e direttrice del think tank ungherese Mertek Media Monitor, ha detto a Politico che l’acquisto da parte di Alpac Capital di Euronews «non ha nessun senso dal punto di vista commerciale», ma è «un investimento politico». Il timore è che Orbán voglia condizionare le scelte editoriali di uno dei pochi, se non l’unico, media diffuso in tutta Europa che fa giornalismo.

Euronews è stata avviata nel 1993 dall’Unione europea di radiodiffusione, un consorzio di tv europee che precedette la nascita dell’Unione Europea e che possiede ancora una piccola quota dentro Euronews. I suoi canali televisivi, disponibili nelle principali lingue europee, sono raggiungibili gratuitamente sul satellite e su YouTube (qui si può vedere la diretta del canale in italiano). Ha sede a Lione, in Francia, e nonostante qualche difficoltà economica negli ultimi anni ha mantenuto una presenza molto forte sia all’interno delle istituzioni europee sia in certi paesi della penisola balcanica, anche grazie a ingenti finanziamenti europei.

Fra il 2014 e il 2018 ha ricevuto dalla Commissione Europea fondi per un totale di 122 milioni di euro e al momento ha un contratto di servizio fino al 2023.

Sia l’amministratore delegato di Euronews, Michael Peters, sia un portavoce di Alpac Capital hanno smentito che i nuovi proprietari condizioneranno le scelte editoriali di Euronews.

I timori sulla futura indipendenza del canale e del sito non sembrano comunque del tutto infondati. Il fondo di investimenti Alpac è talmente radicato in Ungheria che ha una sede a Budapest e in passato aveva ricevuto finanziamenti da grosse società statali ungheresi, come la società energetica MLOL, e grosse aziende private come la banca OTP e l’azienda tecnologica 4iG.

I legami del fondo Alpac con l’Ungheria coinvolgono lo stesso Orbán.

Mário David, padre dell’amministratore delegato di Alpac, Pedro Vargas David, fu un consulente personale di Orbán, che conosce fin dai tempi in cui David era parlamentare europeo eletto col Partito Social Democratico, il principale partito di centrodestra in Portogallo. Nel 2016 Orbán consegnò a Mário David un’onorificenza pubblica e lo definì «un vero amico» dell’Ungheria.

I legami di Pedro Vargas David con Orbán non sono evidentissimi, ma esistono. Radio Free Europe ha scritto che David possiede il 5,25 per cento di quote di 4iG, il cui proprietario, Gellert Jaszai, è considerato vicinissimo a Orbán.

Che Orbán abbia una strategia per promuovere i suoi interessi tramite media stranieri è chiaro da tempo: persone a lui vicine controllano sia V4 Agency sia Remix News, due siti di news in lingua inglese che promuovono spesso contenuti di estrema destra e sono assai benevole col governo ungherese.

«Orbán è noto per comprare media giornalistici e poi influenza la loro linea editoriale», ha detto a Politico l’europarlamentare tedesco Daniel Freund, eletto coi Verdi: «L’acquisto di Euronews da parte di un’azienda con legami diretti col primo ministro ungherese è preoccupante».

Una fonte interna a Euronews ha raccontato a Politico che di recente Pedro Vargas David aveva parlato con alcuni dipendenti di Euronews e aveva assicurato di non avere alcuna intenzione di interferire con la linea editoriale.

Un trattamento più favorevole nei confronti di Orbán e del suo governo potrebbe avere conseguenze rilevanti soprattutto nei Balcani, dove l’Ungheria cerca da tempo di aumentare la propria influenza e dove Euronews è piuttosto seguita. «In teoria la linea editoriale di Euronews Serbia potrebbe cambiare se anche quella della sede centrale dovesse cambiare», ha detto a Balkan Inshight Bojan Brkic, direttore di Euronews Serbia: «Ma questo non accadrà. Sono stato a Lione la settimana scorsa e ho ricevuto nuove rassicurazioni, anche se non ne avevo bisogno, sul fatto che non ci sarà alcuna modifica della linea editoriale».