Da oggi i Green Pass sono due

Il "base", identico alla versione in vigore da aprile, e il "rafforzato", che si ottiene solo se si è vaccinati

(Cecilia Fabiano/ LaPresse)
(Cecilia Fabiano/ LaPresse)

Da oggi, lunedì 6 dicembre, in Italia i Green Pass sono due: quello “base”, identico alla versione in vigore dalla fine della primavera, e quello “rafforzato”, obbligatorio per accedere a luoghi dove si tengono spettacoli, eventi sportivi, per la consumazione al tavolo di bar e ristoranti al chiuso, per feste, discoteche e cerimonie pubbliche.

I due certificati si distinguono principalmente per il modo in cui si ottengono. Il Green Pass “base” viene rilasciato anche con un tampone negativo fatto nelle precedenti 48 ore, come accade già ora; il Green Pass nella versione “rafforzata” (che i giornali hanno chiamato “Super Green Pass”) si può ottenere invece solo con la vaccinazione o con la guarigione dal coronavirus.

Il governo ha introdotto le due versioni del Green Pass per offrire più garanzie e sicurezza in seguito all’aumento dei contagi avvenuto nell’ultimo mese e mezzo. Gli ultimi dati confermano una crescita generale dei contagi in tutte le regioni, anche se la situazione più grave è soprattutto in Friuli Venezia Giulia e nella provincia autonoma di Bolzano, entrambe in zona gialla, dove l’incidenza dei casi è piuttosto elevata.

Dove servirà il Green Pass “rafforzato”
Il Green Pass “rafforzato” è obbligatorio per accedere a spettacoli, eventi sportivi, per la consumazione al tavolo di bar e ristoranti al chiuso, per feste, discoteche e cerimonie pubbliche.

Per partecipare a feste relative a cerimonie civili e religiose, come ad esempio matrimoni e battesimi, basterà avere il Green Pass “base”, così come anche per l’accesso ai luoghi di lavoro, alle mense aziendali e ai ristoranti degli alberghi.

Chi ha già un Green Pass che certifica la vaccinazione o la guarigione non deve chiederne uno nuovo: quello che ha vale anche come Green Pass “rafforzato”. Il QR code, cioè il codice che viene scansionato al momento dei controlli, rimane lo stesso di prima. Chi finora ha utilizzato il Green Pass solo sulla base dell’esito negativo dei tamponi, dovrà invece sottoporsi alla vaccinazione per ottenere la nuova certificazione.

Dove servirà il Green Pass “base”
Da oggi il Green Pass “base” è obbligatorio per accedere al trasporto ferroviario regionale, interregionale e al trasporto pubblico locale, oltre che per alberghi e spogliatoi per l’attività sportiva.

Finora era obbligatorio per accedere a una serie di luoghi (le sale interne dei ristoranti, i concerti e le palestre), per viaggiare sui trasporti a lunga percorrenza, e per il personale scolastico e per gli studenti universitari. Il governo ha inoltre deciso di ridurne la durata, da dodici mesi a nove dall’ultima somministrazione per i vaccinati, sulla base dei nuovi dati sulla durata dell’immunizzazione contro il coronavirus.

Come funzionano i controlli
Nei giorni scorsi è stato rilasciato un aggiornamento dell’app VerificaC19, che può essere scaricata da chiunque e permette di controllare la validità del Green Pass inquadrando il codice QR con lo smartphone. La nuova versione dell’app consente di scegliere tra due opzioni per verificare un Green Pass “base” o uno “rafforzato” a seconda del luogo in cui è richiesto.

Accertare il rispetto degli obblighi, cioè controllare milioni di persone ogni giorno, è una delle questioni più complesse e delicate delle nuove regole decise dal governo per limitare la diffusione del coronavirus.

L’estensione del Green Pass anche ai mezzi di trasporto locale, utilizzati ogni giorno da milioni di persone per spostarsi, comporta un ulteriore e significativo aumento dei controlli. Durante la conferenza stampa in cui è stato presentato il decreto, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha detto che «le forze dell’ordine saranno mobilitate in modo totale. C’è tutta una aneddotica sui mancati controlli, bisogna potenziarli».

Il decreto con cui sono stati introdotti i due diversi Green Pass specifica che i controlli possono essere effettuati anche «a campione». Una circolare inviata dal ministero dell’Interno ai prefetti specifica che i controlli sul trasporto pubblico devono essere effettuati in maniera prioritaria da polizia e carabinieri, con l’appoggio della polizia municipale, e sottolinea «la decisiva rilevanza del contributo degli enti gestori, in particolare attraverso il proprio personale addetto alle verifiche».

La circolare dice anche che i controlli devono essere eseguiti in modo da non compromettere «le esigenze di fluidità del servizio, soprattutto allo scopo di scongiurare, specie nel trasporto pubblico locale di superficie, possibili assembramenti ed eventuali ricadute di ordine pubblico», e che devono essere inoltre intensificati nel fine settimana, particolarmente nelle zone delle città «con maggiore concentrazione di esercizi commerciali e in quelle caratterizzate dal fenomeno della movida».