L’Irlanda aumenterà la tassazione minima sui guadagni delle multinazionali al 15 per cento

Il ministro delle Finanze irlandese Paschal Donohoe (AP Photo/Olivier Matthys, Pool)
Il ministro delle Finanze irlandese Paschal Donohoe (AP Photo/Olivier Matthys, Pool)

Giovedì il ministro delle Finanze irlandese Pascal Donohoe ha detto che l’Irlanda aumenterà la tassazione minima sui guadagni delle multinazionali che operano sul territorio dal 12,5 al 15 per cento, aderendo così all’accordo globale per la tassazione delle multinazionali a cui 130 paesi avevano aderito a luglio di quest’anno (l’accordo prevede una tassazione minima del 15 per cento, e l’Irlanda non ha intenzione di alzare la tassazione oltre questa soglia).

La decisione è arrivata dopo mesi di negoziazioni con l’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che raggruppa 35 dei paesi più sviluppati al mondo. I dettagli sul modo in cui l’Irlanda aderirà all’accordo verranno discussi venerdì a un incontro dell’OCSE a Parigi e l’accordo verrà reso effettivo solo nel 2023, ma ci sono già alcuni dettagli certi: in Irlanda la nuova tassazione si applicherà a imprese con un fatturato superiore a 750 milioni di euro, mentre resterà la tassazione del 12,5 per cento per quelle più piccole.

L’Irlanda non aveva inizialmente aderito all’accordo per mantenere la propria tassazione sui profitti più bassa (che tra l’altro prevedeva un’aliquota dimezzata per le imprese che traggono profitti da brevetti e software), attraendo così più investitori stranieri. A non aver aderito all’accordo tra i paesi dell’Unione Europea erano in tre: Irlanda, Ungheria ed Estonia.