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  • Martedì 28 settembre 2021

Si decide il nuovo leader dei Liberal Democratici giapponesi, e forse del Giappone

Il partito a capo del governo vota per sostituire Yoshihide Suga, attuale primo ministro, in un momento assai complicato

I quattro candidati alle elezioni interne all'LPD, il partito più importante del Giappone (Kimimasa Mayama/Pool Photo via AP)
I quattro candidati alle elezioni interne all'LPD, il partito più importante del Giappone (Kimimasa Mayama/Pool Photo via AP)

Mercoledì in Giappone si vota per eleggere il leader del Partito Liberal Democratico (Jimintō, LDP), il partito di centrodestra attualmente a capo della coalizione di governo. Sono elezioni importanti, perché i Liberal Democratici sono il partito più forte in Giappone, ed è probabile che il loro leader possa diventare il nuovo primo ministro dopo le elezioni politiche previste per novembre.

Il voto di mercoledì (martedì notte italiana) arriva in un momento di difficoltà per l’LDP e per il governo giapponese, che stanno registrando da tempo un calo di consensi per diversi motivi, tra cui il fatto di avere deciso di ospitare comunque le Olimpiadi e le Paralimpiadi nonostante l’aumento dei contagi riscontrati nel paese. Peraltro il primo ministro giapponese Yoshihide Suga ha detto che non si sarebbe ricandidato alle elezioni interne, rinunciando quindi a prolungare il suo mandato da capo del governo e aumentando l’incertezza sul futuro del partito.

Alle elezioni per il segretario dell’LDP si presenteranno in quattro: Fumio Kishida, 64 anni, ex ministro degli Esteri e rivale politico di Suga; Taro Kono, 58 anni, ambizioso e carismatico responsabile della campagna vaccinale ed ex ministro degli Esteri, della Difesa e poi per le Riforme amministrative, considerato il candidato favorito all’interno del partito; e due donne, per la prima volta nella storia del Giappone.

La prima è Sanae Takaichi, 60 anni, che ha avuto incarichi governativi durante il mandato dell’ex primo ministro Shinzo Abe ed è nota per le sue idee illiberali e vicine al revisionismo storico. L’altra candidata è Seiko Noda, 61 anni: anche lei ha avuto incarichi governativi ed è nota soprattutto per le sue battaglie per i diritti delle donne.

Anche se è molto improbabile che vincano, la presenza di due candidate donne è una novità importante: in Giappone la partecipazione delle donne alla vita politica è molto bassa (meno del 10 per cento dei seggi parlamentari è occupato da donne) e secondo il rapporto sulla parità di genere del World Economic Forum di quest’anno il Giappone è tra gli ultimi paesi al mondo.

È quindi probabile che le elezioni interne si giocheranno tra Fumio Kishida e Taro Kono. Se nessun candidato otterrà la maggioranza dei voti, ci sarà un ballottaggio tra i due candidati più votati.

Il nuovo leader del partito e probabile primo ministro del Giappone dovrà affrontare soprattutto la gestione della pandemia e delle sue conseguenze economiche e, come tutti i paesi del Pacifico, gestire l’ingombrante presenza della Cina.

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