Gli elettori di San Marino hanno deciso che l’aborto sia permesso
Con una larga maggioranza: fino a oggi è stato del tutto vietato e punibile
Il sì alla possibilità di abortire legalmente ha vinto nel referendum che si è tenuto domenica nella repubblica di San Marino: con una maggioranza larghissima e un totale del 77,3% contro un 22,7% di contrari. In termini assoluti oltre 11mila voti contro 3200 circa; l’affluenza al referendum è stata di circa il 41% degli aventi diritto.
Finora a San Marino l’aborto è stato illegale anche in caso di stupro, gravi malformazioni del feto e pericolo di vita per la donna, ed era peraltro un reato punibile con il carcere sia per la donna che interrompe la gravidanza sia per chi la aiuta. San Marino era uno dei pochissimi posti in Europa dove abortire è illegale o comunque fortemente limitato, assieme a Città del Vaticano, Malta, Andorra, Liechtenstein e Polonia. Il referendum si è tenuto dopo 18 anni di tentativi di depenalizzare l’interruzione volontaria di gravidanza, fino a oggi falliti.
Il quesito del referendum domandava: “Volete che sia consentito alla donna di interrompere volontariamente la gravidanza entro la dodicesima settimana di gestazione, e anche successivamente se vi sia pericolo per la vita della donna o se vi siano anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica della donna?”.
Il quesito referendario era di tipo propositivo o di indirizzo, vale a dire che il suo obiettivo era determinare principi e criteri direttivi a cui il Consiglio Grande e Generale – il parlamento di San Marino – dovrà attenersi per formulare una legislazione più completa e ampia.
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