È stato rimosso il capo della CIA a Vienna per la sua gestione dei casi della cosiddetta “sindrome dell’Avana”

L'ambasciata degli Stati Uniti a Vienna, Austria (Wikimedia Commons)
L'ambasciata degli Stati Uniti a Vienna, Austria (Wikimedia Commons)

Il Washington Post scrive che il capo della sezione di Vienna della CIA è stato rimosso a causa della sua gestione dei casi della cosiddetta “sindrome dell’Avana” riscontrati nei mesi scorsi tra alcuni dipendenti dell’ambasciata degli Stati Uniti in Austria. Il capo della CIA di Vienna, una delle sezioni più importanti e prestigiose dell’agenzia di intelligence statunitense, avrebbe più volte sottovalutato i malesseri delle persone colpite dalla sindrome. Il Washington Post scrive che la decisione di rimuoverlo sarebbe un modo per mandare un segnale ai dirigenti dell’agenzia sul prendere seriamente qualsiasi evento riconducibile alla “sindrome dell’Avana”.

La cosiddetta “sindrome dell’Avana” era stata rilevata per la prima volta nel 2016, quando colpì alcuni diplomatici americani e 14 diplomatici canadesi nella capitale cubana. Negli scorsi mesi era stata rilevata anche tra alcune persone che lavoravano nell’ambasciata statunitense a Vienna, come confermato

 primi casi erano stati rilevati nel gennaio del 2021, dopo l’insediamento di Joe Biden come presidente degli Stati Uniti, ma secondo il giornalista del Entous, l’amministrazione Biden avrebbe deciso di non far trapelare la notizia per non ostacolare le indagini sulle possibili cause. I diplomatici colpiti dalla sindrome avevano mostrato gli stessi sintomi di quelli che ne erano stati colpiti a Cuba: mal di testa, spossatezza, nausea, problemi alla vista, udito ed equilibrio, e in alcuni casi problemi di memoria.

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