Abbiamo fatto le pulizie come dice TikTok

Cioè usando una pasta rosa diventata virale: non è miracolosa come dicono, ma funziona e soprattutto non lascia odore di detersivo

(Il Post)
(Il Post)

Non si direbbe, ma la pulizia domestica è un argomento molto in voga sui social network. Negli ultimi anni i cosiddetti cleaning influencer o cleanfluencer, cioè quelli che pubblicano video in cui spolverano, lucidano e scrostano oggetti, hanno raggiunto milioni di persone, diventando in alcuni casi anche piuttosto famosi. Non deve stupire, quindi, che tra le cose diventate virali su TikTok negli ultimi mesi — insieme all’antistress colorato che si vede ovunque e ad altro ormai passato di moda — ci sia una pasta rosa per pulire macchie e incrostazioni particolarmente ostinate dalle superfici di mobili e oggetti.

Si chiama The Pink Stuff e su Amazon ha oltre 65mila recensioni. A giudicare da come se ne parla, può essere usata per pulire un po’ di tutto: il piano cottura, vecchie pentole, la vasca da bagno, le fughe tra le piastrelle e le suole di plastica delle scarpe da ginnastica. Inoltre viene elogiata per essere un prodotto “naturale” (ci torniamo) e quasi inodore. L’abbiamo provata: non tanto per vedere se è “miracolosa” come si dice (anni di Consumismi insegnano – se c’era qualche dubbio – che i miracoli non esistono), quanto per vedere come funziona, a chi può interessare e se per certe cose è effettivamente più efficace di un normale prodotto sgrassante e scrostante.

Cos’è The Pink Stuff?
Esiste da circa un anno e la produce Stardrops, un’azienda britannica di detergenti. Si presenta come un barattolo di plastica con all’interno mezzo chilo di una pasta dal colore rosastro e dalla consistenza simile a quella di un dentifricio molto denso o, come ha scritto Brian Koerber su Mashable, di un burro d’arachidi molto granuloso. (A scanso di equivoci: non somiglia per niente allo slime per le pulizie che avevamo testato l’anno scorso.) Non ha odori forti come la maggior parte dei prodotti per pulire: ha un leggero profumo di caramella alla fragola che però non resta nell’aria dopo averlo usato.

Sulla confezione c’è scritto che la pasta è composta al 99 per cento da “sostanze naturali” e sul sito ufficiale che cataloga tutti i prodotti detergenti commercializzati nel Regno Unito si trova l’elenco degli ingredienti, anche se non sono specificate le quantità. Il grosso comunque è fatto di quarzo, acqua, sapone, carbonato di sodio e bicarbonato di sodio. Non contiene ingredienti di origine animale. Non è certificato come detersivo a basso impatto ambientale da un ente ufficiale europeo o britannico; sulla confezione c’è solo il simbolo che certifica che l’azienda (quindi non il prodotto nello specifico) rispetta gli standard di sostenibilità di cleanright.eu, un sito gestito dall’AISE, un’associazione europea di produttori di saponi e detergenti.

Una ripresa dall’alto della confezione appena aperta di The Pink Stuff (Il Post)

Si trova facilmente online: su Amazon la pasta costa attorno ai 10 euro, e più recentemente sono usciti anche nuovi prodotti come il detersivo liquido e quello da bagno.

Come si usa?
Per i nostri test abbiamo usato un panno in microfibra (anche se molti tutorial consigliano di usare un modello di spugna che va a sua volta molto forte su TikTok) e uno spazzolino dismesso. Che si usi un panno, una spugna o uno spazzolino, la procedura è sempre la stessa ed è molto semplice: si prende dalla confezione un po’ di pasta e la si strofina sulla superficie che si vuole pulire finché lo sporco non va via. Dopodiché, si sciacqua la superficie abbondantemente per non lasciare residui che potrebbero seccarsi e creare incrostazioni a loro volta: anche se non è liquido, viene via piuttosto facilmente. Non c’è molto altro da sapere: sulla confezione c’è scritto di stare attenti alle superfici delicate, che potrebbero graffiarsi se pulite troppo energicamente, in particolare se di vetro, acciaio levigato e ceramica. Chi è in dubbio può sempre provare su una zona circoscritta e vedere se si rovina, ma a noi non è mai successo. Non va usato su superfici calde.

Un esempio dell’aspetto di The Pink Stuff dopo lo strofinamento

I nostri test
La prima cosa che abbiamo provato a fare con The Pink Stuff è stato pulire le suole di un paio di scarpe da ginnastica molto sporche. Abbiamo usato uno spazzolino e la pasta ha funzionato bene, togliendo velocemente il grosso della sporcizia, ma abbiamo provato a fare la stessa cosa con uno sgrassatore universale spray e il risultato è stato più o meno lo stesso, nello stesso tempo se non minore. Se si tratta solo di pulire un paio di sneakers quindi The Pink Stuff non è indispensabile, anche se va detto che la differenza di odore tra i due prodotti è abbastanza significativa: per chi sopporta a fatica gli odori dei detersivi a base di alcol, The Pink Stuff può essere una soluzione interessante.

Se mentre pulite vi finisce della pasta sulla tela o su parti della scarpa non di gomma fate attenzione a toglierla bene perché lascia degli aloni molto visibili: nel caso comunque si tolgono sempre con acqua.

In alto le scarpe sporche, in basso a sinistra quella pulita con The Pink Stuff, a destra quella pulita con lo sgrassatore universale (Il Post)

L’opera di pulizia in cui The Pink Stuff ha dato più soddisfazione è stata quella del fondo di una vecchia pentola, su cui negli anni si erano accumulati e incrostati i tipici residui dei fornelli della cucina. Abbiamo provato a pulire lo stesso sporco con lo sgrassatore universale, che però in questo caso (l’unico) si è dimostrato inutile. Se per qualche strano motivo avete deciso che è il momento di dedicarvi a pulizie di fino come queste, quindi, The Pink Stuff potrebbe effettivamente tornarvi utile.

Il fondo della pentola sporco, nell’ovale rosso, e pulito con The Pink Stuff, in quello blu (Il Post)

Ci sono altre cose su cui The Pink Stuff ha effettivamente funzionato bene e che, se anche da sole non valgono l’acquisto, nel complesso mostrano che si tratta di un prodotto valido e interessante soprattutto per chi, come abbiamo detto, cerca un detersivo quasi inodore.

Tra queste c’è stata la pulizia di un forno a microonde davvero sporco. Non abbiamo le prove, ma siamo abbastanza sicuri che lo stesso effetto si sarebbe ottenuto anche con uno sgrassatore universale: va detto però che la pulizia con The Pink Stuff è stata particolarmente veloce anche nelle zone più incrostate, che con lo spazzolino sono venute pulite senza sforzo. È venuto via subito anche un residuo di cera verde risalente a un vecchio tentativo di produrre candele in casa.

Il forno a microonde sporco (Il Post)

Il forno a microonde pulito con The Pink Stuff (Il Post)

The Pink Stuff ha funzionato molto bene anche con lo sporco accumulato sulla piletta (o in qualsiasi modo la chiamiate) del lavandino e con la ruggine sulla manopola di una cucina a gas molto vecchia.

A sinistra la piletta pulita con The Pink Stuff, a destra la piletta sporca (Il Post)

A sinistra la manopola sporca e arrugginita, a destra la manopola pulita con The Pink Stuff (Il Post)

Ci sono due cose su cui invece nei nostri test The Pink Stuff non ha dato alcuna soddisfazione. La prima sono le fughe tra le piastrelle: abbiamo provato a pulirne di due tipi diversi che apparivano di colore grigio e originariamente erano bianche senza ottenere nessun cambiamento. La seconda sono gli aloni di calcare, che anche dopo la pulizia sono rimasti perfettamente uguali a prima.

A sinistra una tazzina con aloni di calcare prima della pulizia con The Pink Stuff, a destra la stessa tazzina dopo la pulizia (Il Post)

Conclusioni
Come sospettavamo, The Pink Stuff non ha niente di miracoloso: è certamente efficace nella pulizia di superfici solide di plastica, metallo, vetro o ceramica, ma non fa quasi niente che uno sgrassatore universale di quelli che al supermercato costano pochi euro non possa fare. Diciamo quasi perché effettivamente il nostro test sul fondo della pentola di metallo ha dato risultati soddisfacenti solo con The Pink Stuff e non con lo sgrassatore. Ma è stato l’unico caso in cui la differenza tra i due prodotti è stata così evidente e non è certo un tipo di sporco che ci si trova a pulire quotidianamente.

La cosa più interessante di The Pink Stuff è che è una pasta fatta quasi totalmente con ingredienti che sono meno inquinanti e meno irritanti dei prodotti più diffusi e che le conferiscono un odore neutro e molto meno fastidioso. Per chi ha in programma grandi pulizie di fino in cucina e non sopporta l’odore dei detersivi, The Pink Stuff  potrebbe essere un acquisto sensato.

– Leggi anche: Regali utili per neo genitori

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Disclaimer: con alcuni dei siti linkati nella sezione Consumismi il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi. Ma potete anche cercare le stesse cose su Google. Se invece volete saperne di più di questi link, qui c’è una spiegazione lunga.