Da dove vengono questi anti-stress colorati

Si chiamano Pop it e da qualche mese si vedono un po' ovunque, tra i bambini ma soprattutto nei video di TikTok

(Amazon)
(Amazon)

È molto probabile che negli ultimi mesi chi ha figli piccoli, chi passa molto tempo su TikTok o chi è semplicemente molto attento a quello che si vede in giro si sia imbattuto in un nuovo gioco anti-stress chiamato Pop it. Si tratta di un oggetto in silicone, spesso variopinto, con tante “bolle” semisferiche convesse della grandezza di un polpastrello: quando vengono premute diventano concave con un piacevole rumore (pop!). Toccandole di nuovo tornano convesse, e così via potenzialmente all’infinito, ricreando per certi versi la soddisfazione che si prova quando si scoppiano le bolle d’aria del pluriball. Si comprano soprattutto online, dove si trovano in moltissime forme (unicorni, gelati, dinosauri) e colori, con prezzi che vanno dai 5 ai 25 euro.

Recentemente, il Washington Post ha definito i Pop it «il gioco della pandemia» e alcuni giornali italiani ne hanno parlato come del «gioco mania dell’estate». Nonostante la sua semplicità, infatti, nell’ultimo anno i Pop it si sono diffusi moltissimo in tutto il mondo: hanno cominciato negli Stati Uniti nel 2020 ma negli ultimi mesi sono diventati uno dei giochi più venduti su Amazon anche in molti altri paesi, tra cui l’Italia. Tra le ragioni del loro successo potrebbe esserci l’aumento dello stress dovuto alla pandemia, ma c’è soprattutto la crescente potenza commerciale dei video virali di TikTok.

Il primissimo Pop it non si chiamava così, e fu inventato in Israele nel 1975 dalla coppia di designer Theo Coster e Ora Rosenblat, fondatori dell’azienda Theora Design, che fa giocattoli per bambini e giochi da tavolo. Secondo la ricostruzione di Le Monde, l’idea venne a Rosenblat che, dopo la morte della sorella per un tumore al seno, una notte si svegliò raccontando al marito di aver sognato un campo di capezzoli e chiedendogli di creare un gioco a partire da questa immagine. Per i trent’anni successivi però il gioco prodotto da Theora Design (che era triangolare e un po’ diverso dai Pop it di oggi) non riscosse particolare interesse.

Nel 2013 il gioco fu rivisitato e rimesso sul mercato dall’azienda di giocattoli canadese FoxMind Games col nome Last One Lost. Il nome si spiega col fatto che, oltre a essere un anti-stress, ci si può giocare in due: a ogni turno un giocatore fa “scoppiare” col dito il numero di bolle che vuole, purché siano tutte sulla stessa riga, e perde il giocatore che fa l’ultimo pop.

Ci volle qualche anno (e l’aiuto di TikTok) perché il gioco prodotto da FoxMind prendesse piede e diventasse il “caso” che è ora. FoxMind ha detto al Washington Post che nel 2019 aveva venduto negli Stati Uniti 700mila pezzi e tra il 2020 e il 2021 ben 7 milioni. Ma i Pop it sono ormai prodotti e venduti da moltissime altre aziende.

I Pop it fanno parte di un genere di giocattoli che in inglese sono detti fidget toys: ne fanno parte tutti quei piccoli anti-stress che non hanno una funzione specifica ma che tengono impegnate le dita con un effetto rilassante su chi li usa. Hanno cominciato a diffondersi qualche anno fa, dopo l’improvviso successo dei fidget spinner, delle specie di rotelle con un perno centrale che si tiene tra le dita e intorno al quale ruota una struttura composta da due o tre estremità arrotondate. L’idea alla base dei fidget toys è che per molte persone, e soprattutto molti bambini, possa essere difficile concentrarsi soltanto su stimoli visivi o uditivi come quelli di una normale lezione a scuola, e che maneggiare un oggetto che fa una sola cosa, come un fidget spinner, possa aiutare a mantenere l’attenzione e a rilassarsi. È la stessa cosa che succede a molti adulti quando si rigirano una penna tra le dita, fanno scarabocchi, o tamburellano con il piede.

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Alcuni ipotizzano che la popolarità dei Pop it abbia a che fare con la pandemia e che si siano diffusi per via della loro efficacia nel dare sollievo allo stress dovuto all’ansia del contagio, alla paura per i propri cari o all’isolamento. Questa ipotesi non è da escludere, visto che molti esperti riportano esperienze positive nell’uso dei fidget toys da parte di bambini particolarmente distratti o agitati, anche se al momento non esistono studi scientifici autorevoli che ne dimostrino l’efficacia.

Il successo dei Pop it però si spiega molto più facilmente in un altro modo, e cioè con la potenza raggiunta dai social network, e in particolare da TikTok, nell’orientare i comportamenti degli utenti (e quindi anche dei consumatori) quando intercetta fenomeni potenzialmente virali. TikTok infatti ha un algoritmo che riconosce i contenuti più apprezzati dagli utenti, li fa diventare virali e in alcuni casi è in grado di spingere migliaia di persone ad acquistare un prodotto in pochissimo tempo. Ma a differenza di quello che succede solitamente con questi prodotti — che diventano richiestissimi per un breve periodo e poi vengono dimenticati — il fenomeno dei Pop it sembra meno passeggero.

– Leggi anche: “Me l’ha fatto comprare TikTok”

Oltre alla funzione anti-stress tipica di tutti i fidget toys, i Pop it hanno alcune caratteristiche che li hanno resi molto adatti a diventare virali sui social network. Per esempio, quando si “scoppia una bolla” fanno un rumore sordo (il pop del nome) che per alcuni ha un effetto ASMR, cioè provoca una sensazione piacevole e di rilassamento, anche fisico. I video e i contenuti audio ASMR si sono diffusi molto online negli ultimi anni e alcuni dei video realizzati coi Pop it e pubblicati su TikTok e Instagram rientrano in questo filone. Inoltre i colori vivaci e le forme più varie li rendono particolarmente adatti ad attrarre l’attenzione nei brevi video che scorrono sulla piattaforma.

@endlessfidgeting

Rainbow pop it ASMR #fidgets #fidgettoys #rainbow #popit #asmr

♬ original sound – dongottabe – EndlessFidgeting

 

Apparentemente non sono molte (né particolarmente interessanti) le cose che si possono fare con un Pop it, eppure su TikTok i video dedicati a questo gioco hanno oltre 10 miliardi di visualizzazioni. C’è chi “scoppia le bolle” a tempo di musica, chi li usa come vassoi per cucinare, chi li fa usare a una scimmia, chi li rompe e chi si limita a mostrare la propria collezione. Il Washington Post ha intervistato la ventenne Fer De Leon che, insieme al fratello sedicenne Mau De Leon, ha aperto un canale su TikTok a marzo 2020 che contiene prevalentemente video sui Pop it: al momento hanno superato i 3 milioni di follower e hanno un loro e-commerce dove li vendono insieme ad altri fidget toys.

@popit_2519

pop it🌈

♬ son original – DJ MATAFAN

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Disclaimer: con alcuni dei siti linkati nella sezione Consumismi il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi. Ma potete anche cercare le stesse cose su Google. Se invece volete saperne di più di questi link, qui c’è una spiegazione lunga.