Il Regno Unito ha sospeso a tempo indeterminato alcuni controlli doganali per l’Irlanda del Nord previsti nell’accordo su Brexit

Il porto di Larne, in Irlanda del Nord (AP Photo/Peter Morrison, file)
Il porto di Larne, in Irlanda del Nord (AP Photo/Peter Morrison, file)

Lunedì sera David Frost, il capo dei negoziatori britannici per Brexit, ha detto che il cosiddetto grace period (cioè l’esonero da alcune pratiche burocratiche per l’importazione di merci dalla Gran Bretagna all’Irlanda del Nord) sarà esteso a tempo indeterminato. L’attuale grace period sarebbe scaduto a ottobre, ed era già stato esteso a giugno.

L’esonero dalle pratiche doganali legato al cosiddetto grace period riguarda l’importazione di alcuni prodotti freschi di origine animale (carne, pesce, uova e latticini) dalla Gran Bretagna all’Irlanda del Nord. Esiste perché, anche se appartiene al Regno Unito, l’Irlanda del Nord fa attualmente parte del mercato unico europeo – ed è dunque sottoposta a controllo doganali più severi – a seguito di un accordo di compromesso trovato da Boris Johnson nel 2019 per risolvere lo stallo dei negoziati legati a Brexit. L’accordo, condiviso sia dai negoziatori europei sia da quelli britannici, negli scorsi mesi è stato però ripudiato dal governo di Boris Johnson, dopo che i controlli avevano creato gravi problemi all’approvvigionamento di prodotti alimentari in Irlanda del Nord.

Frost ha detto che i negoziati tra Regno Unito e Unione Europea per risolvere la situazione sono in stallo e che c’è bisogno di tempo per discutere le questioni legate a Brexit «senza scadenze incombenti» ogni tre o sei mesi. La decisione è stata notificata alla Commissione Europea (Frost ha detto anche che la decisione è stata «coordinata, se non concordata» con la Commissione), la quale ha pubblicato un comunicato in cui prende atto dell’estensione del grace period e promette di non proseguire con le procedure di infrazione contro il Regno Unito, per consentire lo svolgimento dei negoziati.

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