Francesca Pascale si vuole sbattezzare, dopo l’ingerenza del Vaticano sul ddl Zan
L'ex compagna di Berlusconi ha detto di aver avviato le pratiche, perché c'è «una Chiesa che discrimina»
In un’intervista a Repubblica, Francesca Pascale, ex compagna di Silvio Berlusconi e da tempo attiva sul fronte dei diritti civili, ha spiegato come la pensa sul ddl Zan, la legge contro l’omotransfobia attualmente in discussione al Senato e al centro di un duro scontro politico (e alla quale ieri sono stati presentati oltre mille emendamenti). Pascale ritiene che il testo del ddl dovrebbe essere approvato così com’è, senza le modifiche richieste dal centrodestra e da Italia Viva, sostenendo che almeno la metà dell’elettorato di Forza Italia la pensa come lei e che il partito dovrebbe lasciare libertà di voto ai suoi parlamentari. Commentando infine l’intervento ufficiale con cui il Vaticano aveva chiesto una modifica della proposta di legge, ha detto:
«Io ho iniziato le pratiche per sbattezzarmi. Sono credente, vorrei fosse chiaro. Ma accanto alla Chiesa apostolica, c’è un’altra parte che si divide tra omofobia e silenzio sulla pedofilia. Non mi piace una Chiesa che discrimina».
E ha aggiunto:
«Lo sbattezzo è per me un atto nei confronti di quella Chiesa che dimentica il Vangelo e fa ingerenza politica. Il Vaticano dovrebbe fare una rivoluzione, se non vuole perdere fedeli».
Sbattezzarsi per non aderire più alla Chiesa Cattolica è una procedura semplice, come spiega qui il sito dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.