I ministri delle Finanze del G20 a Venezia hanno approvato l’accordo globale sulla tassazione delle multinazionali

Il ministro dell'Economia italiano Daniele Franco al G20 di Venezia (AP Photo/Luca Bruno)
Il ministro dell'Economia italiano Daniele Franco al G20 di Venezia (AP Photo/Luca Bruno)

Durante una riunione che si è tenuta sabato a Venezia, i ministri delle Finanze dei paesi del G20 – gruppo che riunisce alcuni degli stati più ricchi del mondo e che rappresenta più dell’80 per cento del PIL mondiale – hanno approvato l’accordo trovato qualche giorno fa presso l’OCSE per imporre un livello minimo di tassazione del 15 per cento alle grandi multinazionali.

L’accordo, che potrebbe generare 150 miliardi di dollari di gettito fiscale all’anno a livello mondiale e ridurre le pratiche di elusione fiscale delle grandi multinazionali, è stato definito come «storico» dal ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz e dal commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, mentre Janet Yellen, segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, ha detto che «c’è ancora molto lavoro da fare». L’applicazione dell’accordo potrebbe trovare infatti notevoli difficoltà sia al Congresso americano sia all’interno dell’Unione Europea.

L’accordo deve ancora ottenere l’approvazione definitiva al G20 che si terrà a Roma il prossimo ottobre. Prevede che i proventi della tassazione vengano distribuiti più equamente tra i paesi e introduce un’aliquota minima globale del 15 per cento sui profitti delle imprese con ricavi globali di almeno 20 miliardi di euro l’anno, e un margine di profitto di almeno il 10 per cento.

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