• Sport
  • Lunedì 21 giugno 2021

Nel basket NBA la sorpresa è Atlanta

In pochi si aspettavano che la squadra costruita attorno a Trae Young passasse in così poco tempo dal fondo della classifica a una finale di conference: e invece è successo

Trae Young e Clint Capela se la ridono in gara-7 contro i Philadelphia 76ers (Tim Nwachukwu/Getty Images)
Trae Young e Clint Capela se la ridono in gara-7 contro i Philadelphia 76ers (Tim Nwachukwu/Getty Images)

Gli Atlanta Hawks non vincono un titolo NBA da sessantatré anni; nel campionato nordamericano di basket, peggio di loro sono messi solo i Sacramento Kings, che non lo vincono da settant’anni. Ora però Atlanta è fra le quattro squadre arrivate alle finali di conference, da cui usciranno le due finaliste del campionato. Gli Hawks, che non partono favoriti, giocheranno contro i Milwaukee Bucks, la squadra di Giannis Antetokounmpo, due volte vincitore del premio come miglior giocatore del campionato.

Con la vittoria in gara-7 di domenica notte, Atlanta ha eliminato al secondo turno dei playoff una squadra molto più esperta, i Philadelphia 76ers, la cui sconfitta potrebbe aver sancito la fine di un processo tanto raccontato quanto non riuscito (in particolare è stato Ben Simmons il giocatore dei 76ers più criticato). Nella serie contro Philadelphia, Atlanta ha vinto tre volte su quattro in trasferta, e ha ribaltato in maniera abbastanza incredibile le sorti di gara-5, quando era in svantaggio di 18 punti a dieci minuti dalla fine dell’ultimo quarto.

Nel turno precedente aveva eliminato in cinque gare i New York Knicks, che stavano giocando la loro miglior stagione in otto anni.

La storia di Atlanta nel basket professionistico è sempre stata piuttosto travagliata. Atlanta ha vinto un solo titolo nella sua storia, nel 1958, e non è riuscita quasi mai a costruire una squadra che si giocasse la vittoria del campionato. Per moltissimi anni è rimasta un po’ a metà strada: senza far parte delle migliori, quelle che arrivano alla fine dei playoff, ma nemmeno delle peggiori, quelle che alla fine della stagione ottengono alcuni benefici, come le prime scelte nelle selezioni ai draft (che permettono di scegliere per primi i giovani più talentuosi in circolazione).

Dopo una lunga serie di presenze ai playoff mai andate oltre il secondo turno, nel 2017 Atlanta toccò effettivamente il fondo terminando la stagione regolare ultima nella sua conference con un bilancio di 58 sconfitte e 24 vittorie. Nelle due stagioni successive non si allontanò molto da quelle posizioni, ma iniziò a costruire una nuova squadra attorno a due giocatori scelti al draft: John Collins, diciannovesima chiamata del 2017, e soprattutto Trae Young, quinta chiamata del 2018 (Young fu in realtà chiamato dai Dallas Mavericks e scambiato la sera stessa del draft con la terza scelta, lo sloveno Luka Doncic, altro grande talento del campionato).

Young è il miglior realizzatore di Atlanta in questa stagione (e decimo del campionato), con 29 punti di media a partita, seguito proprio da Collins, che ha 14 punti di media ed è secondo anche nei rimbalzi ottenuti dietro Clint Capela: proprio Capela è stato molto importante nell’ultima stagione, rinforzando Atlanta e in parte cambiandola rispetto agli anni scorsi. All’inizio del campionato in corso agli Hawks erano arrivati altri giocatori che si sono poi dimostrati fondamentali: il serbo Bogdan Bogdanovic (primo per palle rubate), l’italiano Danilo Gallinari (12,5 di media punti a partita) e Lou Williams, aggiunto alla rotazione della squadra e in cerca di rivalsa dopo l’ultima esperienza finita male a Los Angeles con i Clippers.

In realtà la stagione di Atlanta era partita così così: gli Hawks avevano perso 20 delle prime 34 partite giocate, e la società aveva deciso di allontanare l’allenatore, Lloyd Pierce. Al suo posto era stato promosso ad interim l’assistente Nate McMillan, che ora, in qualsiasi modo finisca la stagione, verrà confermato con un contratto da capo allenatore. A McMillan viene dato il merito di aver trovato non solo il modo per far girare la squadra in campo, ma anche di averle dato motivazioni che prima sembrava non riuscire a trovare.

Le finali di conference sono iniziate domenica con la vittoria per 120-114 dei Phoenix Suns nella prima gara della serie contro i Los Angeles Clippers. La serie tra Atlanta e Milwaukee inizierà invece nella notte tra mercoledì e giovedì.