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  • Mercoledì 9 giugno 2021

Come sono distribuiti i redditi nelle città italiane

O almeno com'erano distribuiti prima della pandemia, nei nuovi dati del ministero che permettono anche di visualizzare le differenze tra CAP

I redditi medi nella città di Roma
I redditi medi nella città di Roma

Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato i dati delle dichiarazioni dei redditi presentate dai cittadini italiani nel 2020 e riferiti all’anno di imposta 2019: mostrano con chiarezza la situazione economica nelle città e nei comuni italiani prima dell’arrivo dell’epidemia da coronavirus, e permettono di visualizzare la distribuzione territoriale dei redditi. Sono dati importanti proprio perché considerati la base di partenza utile per le future analisi sull’impatto economico dell’epidemia in Italia.

I dati, pubblicati in formato open e accessibili a tutti, contengono tutte le informazioni sui redditi lordi nei comuni italiani: quanti sono i contribuenti, il reddito derivante da lavoro dipendente, dal possesso di fabbricati, dalle pensioni, quanti sono i professionisti e quante sono le persone nelle diverse fasce di reddito. Ci sono dati anche sull’addizionale, un’imposta che si applica al reddito complessivo, e sul bonus IRPEF, un sostegno economico per i lavoratori dipendenti.

Secondo il ministero, sono 41,5 milioni i contribuenti che hanno presentato una dichiarazione dei redditi attraverso i vari modelli di dichiarazione tra cui il “730”, “Redditi di persone fisiche” oppure con la dichiarazione del sostituto di imposta, cioè la certificazione unica. Nel 2020 il numero totale dei contribuenti è aumentato di 153mila persone, lo 0,4 per cento in più rispetto all’anno precedente. È bene specificare che in questi dati non sono compresi i redditi degli evasori fiscali, che per definizione non dichiarano al fisco del tutto o in parte quanti soldi guadagnano: un fenomeno che da decenni in Italia ha un impatto significativo e che negli ultimi anni nessun governo è riuscito a contrastare con efficacia. Secondo un report del Centro studi di Unimpresa, in Italia ogni anno l’evasione fiscale ammonta a 110 miliardi di euro, di cui 38 miliardi relativi all’evasione dell’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Il reddito complessivo totale dichiarato nel 2020 e riferito al 2019 è stato di 884 miliardi di euro, in aumento di 4,5 miliardi rispetto all’anno precedente. Il reddito medio degli italiani è stato di 21.800 euro, in crescita dello 0,6 per cento rispetto al 2018, con una crescita soprattutto nei redditi da pensione, lavoro dipendente e autonomo mentre si è mantenuto stabile il reddito da fabbricati, quello degli imprenditori e da partecipazioni in società.

Per la prima volta il ministero ha pubblicato anche tutte le informazioni molto dettagliate sui redditi nelle grandi città con una distinzione tra le aree secondo i CAP, i codici di avviamento postale. Questo livello di analisi non consente di distinguere con precisione i redditi tra i vari quartieri, che quasi sempre hanno un perimetro diverso rispetto ai CAP, ma sono comunque utili per disegnare una mappa dei redditi più dettagliata rispetto alla semplice distinzione comunale.

Nelle mappe delle grandi città italiane si possono consultare i dati dei redditi medi calcolati con il rapporto tra il reddito imponibile totale e il numero di contribuenti di ogni area. Queste mappe danno una dimensione precisa a una situazione nota: la notevole differenza di reddito tra il centro e le periferie. Con il monitoraggio che sarà pubblicato nel 2022 si potrà capire quali sono stati gli effetti dell’epidemia sui redditi del 2020 e in particolare se questa differenza tra il centro e le periferie è aumentata o diminuita.

La mappa dei redditi medi a Roma

La mappa dei redditi a Milano

La mappa dei redditi a Torino

La mappa dei redditi a Napoli

La mappa dei redditi in tutte le altre città comprese nella pubblicazione del ministero

Il reddito medio più elevato risulta essere quello da lavoro autonomo – 57.970 euro – mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori è di 22.373 euro. Il ministero specifica che per “imprenditori” nelle dichiarazioni IRPEF si intendono i titolari di ditte individuali, escludendo chi esercita attività economica in forma societaria. La definizione di imprenditore quindi non può essere assunta come sinonimo di “datore di lavoro”, perché gran parte delle ditte individuali non ha personale.

Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 21.060 euro, quello dei pensionati a 18.290 euro. Infine, il reddito medio da partecipazione in società di persone ed assimilate risulta di 18.270 euro, anche se va specificato che la quasi totalità dei redditi da capitale è soggetta a tassazione sostitutiva e non rientra pertanto nell’IRPEF.

Per quanto riguarda la distribuzione nelle diverse fasce di reddito, il 27% dei contribuenti, che dichiara circa il 4% dell’IRPEF totale, è compreso nella classe fino a 15mila euro, tra i 15mila e i 70mila euro si trova il 70 per cento dei contribuenti (che dichiarano il 67% dell’IRPEF totale), mentre il 4 per cento dei contribuenti dichiara più di 70mila euro versando circa il 29% dell’IRPEF totale.

L’analisi territoriale regionale conferma una situazione economica nota: la regione con il reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia, dove i contribuenti hanno dichiarato mediamente 25.780 euro, seguita dalla provincia autonoma di Bolzano (24.970 euro), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (15.600 euro). «Anche nel 2019, quindi, rimane cospicua la distanza tra il reddito medio delle regioni centro-settentrionali e quello delle regioni meridionali», spiega la nota del ministero.

In questa infografica invece si possono consultare i redditi medi in tutti i comuni italiani. Il comune con il reddito medio più alto è Lajatico, in provincia di Pisa, dove i contribuenti hanno dichiarato mediamente 46.216 euro. Al secondo e al terzo posto ci sono Basiglio e Cusago, entrambi in provincia di Milano. Non si può dire che chi abita in questi comuni sia ricco per definizione: essendo redditi medi, nei comuni con pochi abitanti basta una dichiarazione particolarmente elevata ad alzare la media.