Da oggi tornano le regioni in zona bianca

Le prime tre sono Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise, ma nelle prossime settimane potrebbero aggiungersene altre

La spiaggia di Calamosca, a Cagliari, in Sardegna (ANSA/MANUEL SCORDO)
La spiaggia di Calamosca, a Cagliari, in Sardegna (ANSA/MANUEL SCORDO)

Da oggi Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise tornano a essere in zona bianca, ovvero la fascia di rischio epidemiologico in cui sono previste le minori restrizioni per contenere la pandemia da coronavirus: sono le prime tre regioni in cui per tre settimane consecutive è stata registrata un’incidenza dei contagi da coronavirus inferiore ai 50 casi per 100mila abitanti.

Tutte le altre regioni italiane rimarranno per ora in zona gialla, ma se i buoni dati epidemiologici rilevati finora si manterranno tali anche nei prossimi giorni si prevede che il 7 giugno possano diventare bianche Abruzzo, Liguria, Veneto e Umbria, mentre il 14 giugno potrebbe toccare a Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Emilia Romagna e Provincia di Trento.

Cosa si può fare in zona bianca
La principale differenza tra le regioni in zona bianca e quelle in zona gialla è che nelle prime non vale la gran parte delle restrizioni in vigore per contrastare il coronavirus. Restano in vigore il divieto di assembramento, l’obbligo di distanziamento interpersonale e l’uso obbligatorio della mascherina all’aperto nel caso in cui non si possa mantenere la distanza e al chiuso nei luoghi pubblici.

Nelle regioni in zona bianca non è in vigore il coprifuoco (che nelle zone gialle il 7 giugno verrà spostato alle 24 e il 21 giugno verrà eliminato del tutto). Possono riaprire sale da gioco e piscine al chiuso (che in zona gialla riaprono dall’1 luglio); possono riaprire parchi tematici e di divertimento, e possono svolgersi fiere, matrimoni e altre cerimonie (che in zona gialla saranno consentiti dal 15 giugno).

L’accesso alle feste relative a matrimoni e altre cerimonie può avvenire solo con il cosiddetto “certificato verde”, che dimostra una delle seguenti condizioni: il completamento del ciclo vaccinale nei nove mesi precedenti; la guarigione dal coronavirus nei sei mesi precedenti; o il risultato negativo di un test molecolare o antigenico valido nelle 48 ore dall’esecuzione. 

– Leggi anche: I dati della settimana su coronavirus e vaccinazioni in Italia

Le prossime riaperture
L’andamento incoraggiante della pandemia in Italia ha portato il governo a confermare il piano di riaperture annunciato a metà di aprile: il 24 maggio hanno riaperto le palestre e da domani, 1 giugno, si potrà assistere a eventi sportivi all’aperto entro alcuni limiti (non più del 25 per cento della capienza, e in tutto non più di 1.000 persone all’aperto e 500 al chiuso). Dall’1 giugno in zona gialla, come già in zona bianca, potranno riaprire i ristoranti al chiuso e si potrà tornare a consumare al bancone dei bar.