Facebook ha tolto il divieto di pubblicare post in cui si dice che il coronavirus è stato creato dagli esseri umani

(AP Photo/Wilfredo Lee)
(AP Photo/Wilfredo Lee)

Facebook ha tolto il divieto di pubblicare post in cui si dice che il coronavirus è stato creato dagli esseri umani. Il divieto era stato introdotto lo scorso febbraio con l’obiettivo di limitare la diffusione di affermazioni false e già smentite dagli esperti sul coronavirus e sui vaccini, ma è stato eliminato «alla luce delle indagini in corso sull’origine della COVID-19 e dopo aver consultato esperti di sanità pubblica».

Facebook ha comunque detto che continuerà a lavorare con gli esperti per aggiornare i suoi regolamenti sulla base dell’evoluzione della pandemia e delle nuove prove che emergeranno.

Della possibilità che il coronavirus sia stato creato in laboratorio, o diffuso per colpa di esseri umani, si era tornati a parlare qualche giorno fa, quando il Wall Street Journal aveva pubblicato alcuni dettagli di un rapporto dell’intelligence statunitense sull’origine del coronavirus. Il rapporto raccontava che nel novembre del 2019 tre ricercatori dell’Istituto di virologia di Wuhan, in Cina, ricevettero cure mediche in ospedale dopo avere sviluppato «sintomi compatibili sia con la COVID-19 sia con la comune influenza stagionale».

– Leggi anche: Perché si riparla dell’origine in laboratorio del coronavirus

Mercoledì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha fatto sapere che le agenzie di intelligence statunitensi stanno indagando sulla possibilità che l’epidemia sia iniziata per un incidente avvenuto in un laboratorio cinese. Uno dei principali ostacoli alle indagini è stata finora la poca disponibilità della Cina di fornire i dati sulle attività di ricerca che vengono svolte nei suoi laboratori.

Le nuove informazioni richiederanno comunque maggiori approfondimenti. Un’indagine dell’Organizzazione Mondiale della Sanità svolta a inizio anno non aveva trovato indicazioni sul fatto che il coronavirus avesse cominciato a circolare per un errore in uno dei laboratori dell’Istituto di virologia di Wuhan; allo stesso tempo aveva praticamente escluso l’ipotesi che l’epidemia fosse iniziata dal mercato di Wuhan.