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  • Giovedì 13 maggio 2021

In Francia un sindaco condannato per stupro sta continuando a governare dal carcere

Per un ricorso su cui la Cassazione deve ancora esprimersi: lui è Georges Tron, sindaco della città di Draveil

Georges Tron (AP Photo/Thibault Camus)
Georges Tron (AP Photo/Thibault Camus)

Dallo scorso febbraio Georges Tron, sindaco della città francese di Draveil, un comune di circa 30mila abitanti nell’Île-de-France, a sud di Parigi, si trova in carcere in seguito a una condanna per stupro, ma sta continuando regolarmente a governare la città. Tron ha 63 anni ed è sindaco di Draveil dal 1995. Nel 2010 era stato anche nominato segretario di Stato del governo del primo ministro francese François Fillon, con delega alla Funzione pubblica; nel 2011 si era però dovuto dimettere dopo essere stato accusato di stupro di due ex dipendenti del comune di Draveil.

Tron, che fa parte del partito di centrodestra Les Républicains, si era dimesso da segretario di Stato su richiesta di Fillon, nonostante si fosse dichiarato innocente, e aveva parlato di un complotto orchestrato da avversari politici locali del partito di estrema destra Front National (quello guidato da Marine Le Pen, che ora si chiama Rassemblement National). Era comunque rimasto sindaco di Draveil, e rieletto successivamente per due volte, nel 2014 e nel 2020.

Dopo essere stato incriminato formalmente per le accuse rivolte dalle due donne, era stato assolto nel processo di primo grado del 2018, ma la sentenza di appello arrivata nel febbraio del 2020 ne aveva ribaltato l’esito. Il 17 febbraio la Corte d’Assise di Parigi lo aveva condannato a cinque anni di carcere, di cui due sospesi, per lo stupro di una delle due accusatrici, e lo aveva assolto per lo stupro della seconda: gli era stata inoltre inflitta l’interdizione di sei anni dai pubblici uffici. Era stato quindi arrestato e condotto nel carcere de La Santé di Parigi. Il giorno successivo, però, il suo avvocato aveva presentato ricorso in Cassazione, cosa che aveva permesso a Tron di rimanere in carica come sindaco fino a sentenza definitiva.

Il municipio di Draveil (Wikimedia Common/GFreihalter)

Da allora Tron ha continuato a governare la città, affidando a lettere inviate dal carcere le decisioni riguardo alla gestione del comune di Draveil; durante le riunioni della giunta comunale risulta assente giustificato. A pochi giorni dalla condanna, aveva scritto una lettera pubblicata sugli spazi di affissione pubblica della città in cui diceva che «avendo sempre proclamato la mia innocenza in questa vicenda, continuerò a lottare per farla nuovamente riconoscere e non mi dimetterò da nessuno dei miei mandati o dalle mie funzioni».

Da allora ci sono state molte proteste da parte dei suoi oppositori politici e più di 35mila persone hanno sottoscritto una petizione per chiedere al governo di intervenire e rimuovere Tron dal suo incarico. I sostenitori di Tron hanno respinto però ogni istanza delle opposizioni, sostenendo che per la legge francese la presunzione di innocenza di Tron deve valere fino all’ultimo grado di giudizio, e pertanto non c’è motivo per cui debba dimettersi da sindaco. In una riunione della giunta comunale ad aprile, l’opposizione aveva presentato una mozione per chiedere la rimozione di Tron, ma i sostenitori del sindaco avevano lasciato la stanza prima che si potesse votare.

Secondo François Damerval, un politico di opposizione locale, Tron dovrebbe dimettersi innanzitutto perché «non ha la capacità morale di guidare l’amministrazione cittadina». Proprio la questione della morale, secondo le opposizioni, sarebbe la motivazione che potrebbe consentire al governo francese di rimuovere Tron. Secondo Gabrielle Boeri-Charles, un’altra politica locale, «la perdita dell’autorità morale si applica in questo caso perché gli atti per i quali è stato condannato sono stati commessi nella sua posizione di sindaco».

Il governo però finora non è intervenuto, e il ministro della Giustizia francese, Éric Dupond-Moretti, ha detto che facendolo violerebbe l’indipendenza della magistratura. C’è da dire che lo stesso Dupond-Moretti, prima di diventare ministro nel luglio del 2020, era stato uno degli avvocati che avevano difeso Tron nel processo di primo grado, che aveva portato alla sua assoluzione.

Georges Tron durante un’udienza del processo d’appello, lo scorso gennaio (Alexis Sciard/IP37/ANSA/ZUMA Press)

La battaglia delle opposizioni per far rimuovere Tron non ha trovato però grande sostegno nella popolazione di Draveil. Secondo Boeri-Charles, il motivo è che Draveil è una città piccola, dove una sola persona ha governato per 25 anni, acquisendo quindi molto consenso tra i cittadini. «C’è una diffusa paura nel criticare Tron», ha detto al Washington Post Boeri-Charles, che ha aggiunto che anche le critiche online sono state messe a tacere in queste settimane: «sulla pagina Facebook del comune viene pubblicato quello che Tron scrive dal carcere ma non viene pubblicato ciò che ha da dire l’opposizione, e i commenti o le critiche vengono cancellati».

Un gruppo di attivisti locali, chiamato NADA, ha detto che oltre a protestare si sta cercando di parlare con la popolazione per sensibilizzarla sul tema, per far capire che è una questione che non riguarda solo Draveil, ma tutta la Francia. «Nell’era post-Me Too non può esserci impunità per le persone che hanno commesso violenze sessuali. E oggi, il fatto che Tron possa continuare a governare dal carcere è un insulto alle donne», ha detto François Damerval.