I dati sul coronavirus in Italia di sabato 8 maggio

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 10.176 casi positivi da coronavirus e 224 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 18.010 (574 in meno di ieri), di cui 2.211 nei reparti di terapia intensiva (42 in meno di ieri) e 15.799 negli altri reparti (532 in meno di ieri). Sono stati analizzati 170.705 tamponi molecolari e 167.731 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 5,7 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,3 per cento. Nella giornata di venerdì i contagi registrati erano stati 10.552 e i morti 207.

Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (1.584), Campania (1.415), Lazio (999), Puglia (979) ed Emilia-Romagna (875).

Le principali notizie della giornata
In base alle ordinanze firmate dal ministro della Salute Roberto Speranza, lunedì 10 maggio entreranno in vigore i nuovi colori delle regioni: la Valle D’Aosta passerà dalla zona rossa a quella arancione, mentre Basilicata, Calabria e Puglia passeranno dalla zona arancione a quella gialla. Oltre alla Valle D’Aosta, saranno in zona arancione anche Sicilia e Sardegna, che già lo erano, mentre tutte le altre regioni italiane saranno in zona gialla. Non ci sarà nessuna regione o provincia autonoma in zona rossa o in zona bianca.

Questa mattina la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha annunciato che la Commissione ha stretto un nuovo contratto con l’azienda farmaceutica Pfizer per la fornitura di 900 milioni di dosi del vaccino contro il coronavirus fra il 2021 e il 2023. Nel contratto è prevista anche un’opzione per l’acquisto di ulteriori 900 milioni di dosi.

Venerdì l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha autorizzato l’utilizzo di emergenza del vaccino contro il coronavirus prodotto dall’azienda statale cinese Sinopharm, in uso da molti mesi soprattutto in Cina e in alcuni paesi in via di sviluppo. Secondo l’OMS l’autorizzazione del vaccino di Sinopharm consentirà un’accelerazione del programma COVAX, l’iniziativa che ha l’obiettivo di mettere a disposizione circa 2 miliardi di dosi di vaccino entro la fine dell’anno per i paesi a medio e basso reddito. La notizia dell’autorizzazione è significativa, soprattutto alla luce dei forti dubbi che esperti e ricercatori avevano avuto negli ultimi mesi circa l’efficacia dei vaccini prodotti in Cina.

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