Ora ci sono bottiglie più riciclate anche in Italia

Fino all'inizio dell'anno quelle di PET dovevano essere fatte almeno per il 50 per cento di plastica nuova, ma è cambiata la legge

Bottiglie di plastica in attesa di essere riciclate, a Roma (AP Photo/Gregorio Borgia, La Presse)
Bottiglie di plastica in attesa di essere riciclate, a Roma (AP Photo/Gregorio Borgia, La Presse)
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Il 6 maggio Coca-Cola Italia ha detto che nei prossimi mesi una gran parte delle bottiglie di plastica di Coca-Cola, Fanta, Sprite e FuzeTea – in particolare quelle più piccole – sarà fatta esclusivamente di plastica riciclata. Dall’inizio dell’anno anche altre aziende che producono o vendono bevande, come Sanpellegrino e Coop, hanno fatto annunci simili: non dipende da un improvviso e collettivo moto ambientalista, ma dal fatto che dal primo gennaio in Italia non vale più la regola per cui le bottiglie in polietilentereftalato (più noto come PET) dovevano essere fatte almeno per il 50 per cento di plastica vergine.

In altre parole, fino all’anno scorso non potevano essere vendute bottiglie fatte unicamente di plastica riciclata, mentre ora sì: in precedenza, dal 2010, le bottiglie di PET dovevano essere fatte almeno per la metà di plastica nuova. La novità è stata introdotta con la legge di bilancio del 2021, che ha prolungato l’effetto di una legge di ottobre, a sua volta legata a un emendamento a un decreto di agosto proposto dal senatore del Partito Democratico Andrea Ferrazzi e sottoscritto da tutte le forze politiche.

L’obbligo di utilizzare almeno il 50 per cento di plastica vergine era dovuto a un impianto normativo ormai superato dalle tecnologie per il riciclo sviluppate anche in Italia, ed era peraltro in parte paradossale perché erano già ammesse in commercio bottiglie interamente di plastica riciclata realizzate in altri paesi dell’Unione Europea. Non c’erano insomma eventuali ragioni sanitarie, e per questo negli anni le associazioni ambientaliste chiedevano che venisse rivisto l’obbligo, che di fatto favoriva la produzione di nuova plastica.

Lo chiedevano anche le industrie che si occupano di riciclo, tra cui la Sipa del Gruppo Zoppas Industries, di proprietà della stessa famiglia di industriali di Acqua Minerale San Benedetto, che negli ultimi anni ha sviluppato una tecnologia per ottenere PET riciclato, cioè RPET, direttamente da vecchie bottiglie usate. Senza passare cioè per un trattamento della plastica usata (la rigranulazione) che prima era necessario per mescolare il materiale riciclato con quello vergine. Secondo Sipa questa tecnologia, chiamata “Xtreme Renew”, permette di risparmiare quasi il 30 per cento dell’energia necessaria alla produzione delle bottiglie e di ridurre le emissioni di anidride carbonica (il principale gas serra causa del cambiamento climatico) del 79 per cento.

La plastica non è sempre facile da riciclare, anzi, e non può essere riciclata all’infinito, ma il PET è uno dei materiali con tasso di riciclo maggiore perché è facile da separare e da processare negli stabilimenti che trattano i rifiuti.

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