• Mondo
  • Giovedì 29 aprile 2021

La storia del modello russo “intrappolato” in un reality cinese

Era entrato per caso in un talent, ma presto aveva cambiato idea provando in tutti i modi a farsi eliminare: è arrivato in finale

Vladislav Ivanov, intervistato nel reality cinese Produce Camp 2021, dice "Sono davvero sfinito" (YouTube)
Vladislav Ivanov, intervistato nel reality cinese Produce Camp 2021, dice "Sono davvero sfinito" (YouTube)

Lo scorso febbraio il 27enne russo Vladislav Ivanov era entrato un po’ per caso nel reality televisivo cinese Produce Camp 2021, che aveva l’obiettivo di formare una boyband internazionale, ma se n’era subito pentito. Durante le riprese del talent show Ivanov, in arte Lelush, aveva però capito di non voler avere niente a che fare con quella vita, e aveva provato in tutti i modi a farsi eliminare, impegnandosi per ottenere pessimi risultati e pregando ripetutamente ed esplicitamente sia il pubblico sia i giudici di mandarlo a casa. Nonostante i suoi sforzi, era arrivato alla finale.

Sabato finalmente è stato eliminato: con grande sollievo dei suoi sostenitori russi e qualche critica da parte dei detrattori cinesi, ma in ogni caso con un successo che probabilmente non avrebbe nemmeno desiderato.

Ivanov è un modello originario di Vladivostok, nell’estremo est della Russia, poche decine di chilometri dal confine con la Cina e con la Corea del Nord. Era arrivato sul set di Produce Camp 2021 come traduttore grazie a Ivan Wang, l’agente di due concorrenti giapponesi che lo aveva assunto per accompagnarli in giro e insegnare loro un po’ di cinese. Poi i produttori del programma lo avevano notato per il suo bell’aspetto e gli avevano chiesto se volesse partecipare come concorrente per diventare uno degli 11 membri della boyband internazionale scelti attraverso lo show. Lui aveva accettato per «provare la nuova vita» che gli avevano promesso e con l’idea che questa esperienza avrebbe fatto bene alla sua personalità introversa, ha spiegato Wang: presto infatti aveva capito che la carriera da boyband non faceva proprio per lui.

Rischiando di dover pagare una penale per l’interruzione del contratto, Lelush – che ha scelto questo nome in onore del protagonista del suo anime giapponese preferito, Lelouch Lamperouge di Code Geass – aveva deciso di esordire nel programma con una canzone rap in russo, sperando che il suo fare svogliato e la performance non propriamente energica lo avrebbero fatto eliminare: ma non andò così. Iniziò quindi a rivolgersi al pubblico durante le riprese del reality per chiedere di non votarlo, dicendo che diventare un membro di una boyband non era un suo sogno perché «non sapeva cantare né ballare» e che votarlo «non avrebbe portato a niente di buono».

Allo stesso tempo, aveva anche detto di sperare che i giudici non lo sostenessero: «Gli altri vogliono una A [riferendosi al voto massimo, ndr], mentre io voglio una F come Freedom», cioè libertà.


Produce Camp 2021, conosciuto anche come Chuang, è stato registrato su un’isola artificiale nella provincia di Hainan, nell’estremo sud della Cina. Prevedeva intensi programmi di allenamento e tre mesi di riprese per 10 episodi, più altri contenuti trasmessi sui canali digitali. Secondo quanto ha scritto il giornale russo Moscow Times, inoltre, i concorrenti alloggiavano in dormitori angusti e i produttori non permettevano loro di usare i cellulari.

Non è ben chiaro se il pubblico che ha votato per far avanzare Lelush nella gara abbia detestato il suo atteggiamento svogliato e demotivato tanto da volergliela far pagare, oppure se per qualche motivo l’abbia apprezzato. In ogni caso, la sua tattica per uscire quanto prima dal programma non ha funzionato, ed è arrivato tra i 25 finalisti sui 90 concorrenti totali.

Durante la seconda eliminazione, Lelush aveva detto: «Secondo le regole del gioco, ho vinto. Ma per me, ho perso di nuovo». Prima della puntata finale, aveva fatto un ultimo appello: in un video che è stato condiviso sui social network di Chuang aveva mangiato un limone, chiedendo per l’ennesima volta che il pubblico la smettesse di votare per lui, dicendo di non scherzare. Sabato, dopo l’eliminazione, ha scritto su Weibo – il principale social network cinese – «finalmente è finito questo lavoro».


In un modo o nell’altro, Lelush ha guadagnato più di 840mila follower su Weibo e gli utenti dei social network hanno trasformato alcune delle sue tipiche espressioni apatiche o contrariate in meme diventati virali, che gli hanno fatto guadagnare ancora più popolarità.

– Leggi anche: La grande mobilitazione dei fan dei BTS contro il razzismo verso gli asiatici

Il Guardian ha raccontato che Ivanov è stato considerato da molti russi una sorta di prigioniero tenuto in ostaggio dal reality show cinese. Diversi blogger russi famosi lo hanno sostenuto avviando una campagna sui social network affinché venisse “liberato”, sostenendo che la sua situazione fosse diventata «assurda» e che «non faceva più ridere». Un hashtag che chiedeva la sua eliminazione è stato visualizzato decine di milioni di volte su Weibo e condiviso in 59mila post: persino dall’ambasciata russa in Cina, che si è rivolta a Lelush scrivendo «Congratulazioni e buon riposo».

Alcuni critici sostengono che Ivanov si sia comportato in maniera svogliata per distinguersi dagli altri concorrenti e farsi pubblicità, e che una volta eliminato sarebbe rimasto in Cina per cercare di continuare la carriera come modello. Altri invece credono che abbia avuto grande successo perché identifica la cosiddetta “Sang culture”, ovvero un atteggiamento di apatia e disfattismo molto diffuso tra i giovani cinesi delle aree urbane, anche in chiave ironica, in contrasto con la dura cultura del lavoro tipica della società cinese.

Secondo Wang, comunque, a Lelush proprio non piaceva stare davanti alle telecamere e non vedeva l’ora che il reality show finisse. All’aeroporto di Pechino, prima di imbarcarsi su un volo per Vladivostok, è stato accolto da decine di fan così.