Una canzone di Josh Rouse

Nato in uno dei posti col nome più bello del mondo

(Photo by Erika Goldring/Getty Images for Americana Music)
(Photo by Erika Goldring/Getty Images for Americana Music)

Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
Domenica c’è un concerto in streaming di Andrea Laszlo De Simone, di cui abbiamo parlato qui (e ne hanno parlato molti) soprattutto per Vivo.
C’è un disco uscito da due mesi che sta venendo molto apprezzato, di Celeste: lei è inglese, questo è il suo primo disco (ma si è fatta notare con dei singoli negli anni passati), alcune canzoni sono belle (Ideal woman, per esempio) anche se la sua voce potrebbe meritare di meglio ancora, secondo me. Il disco è qui su Spotify. Lei, che ha 25 anni, finora aveva cantato con altri e ha fatto la canzone in coda a The trial of the Chicago 7, il film di Aaron Sorkin candidato all’Oscar, e la canzone pure: qui invece fa You do something to me di Paul Weller, con Paul Weller.

Sad Eyes
A un certo punto, quindici anni fa, Josh Rouse si separò da sua moglie, si innamorò di una ragazza spagnola e si trasferì in Spagna. È ancora là insieme a lei, e la sua carriera internazionale si è piuttosto ridimensionata, ma in Spagna fa dischi e cose con qualche soddisfazione. Lui era nato in Nebraska (in uno dei posti col nome più bello del mondo, Oshkosh, nome di illustre capo indiano: ma non è la vera Oshkosh, più grande, che è in Wisconsin), aveva girato intorno a Nashville e aveva suonato con quelli bravi da quelle parti. Nel 2005 fece questo disco che si chiamava, appunto, Nashville. Ora ha 49 anni e vive a Valencia, dice che gli piace come suona il nome della città nelle canzoni, e che cantare “Burgos” non sarebbe la stessa cosa: chissà come l’hanno presa quella di Burgos.

Sad eyes è una dolce ballata al pianoforte che cerca di convincere una ragazza con una vita difficile che le cose andranno meglio. A un certo punto prende una piega più allegra e corale, per convincerla. E per mandarvi tutti a passare questo weekend motivati che le cose andranno meglio.

Sad eyes
You are the only one whose
Whose blue skies are gray
So don’t cry
You’ll be the only one to make them go away yeah


Sad Eyes su Spotify
Sad Eyes su Apple Music
Sad Eyes su YouTube