Come fare sogni lucidi

Cioè quelli che si fanno in uno stato cosciente e consapevole, e che si possono controllare

Dal film "Inception"
Dal film "Inception"

Ai sogni si dedicano da secoli scrittori, artisti, poeti e filosofi e, da quando Sigmund Freud ha inventato la psicanalisi, sono stati anche al centro delle indagini di psichiatri e psicologi. Quella onirica è una delle tante attività misteriose del nostro cervello di cui la scienza non riesce a spiegarsi molte cose e ha una branca particolarmente affascinante: i sogni lucidi. Sono conosciuti ed esplorati da tempo: ne scrisse Aristotele intorno al 350 a. C. e furono praticati da sciamani, monaci buddisti e yogi induisti.

I sogni lucidi sono sostanzialmente manifestazioni oniriche vissute in uno stato di coscienza. In un sogno lucido si è consapevoli di stare sognando e soprattutto si ha una sorta di controllo sul contenuto del sogno, lo si può manovrare a piacimento e modificarne la “trama” e le scene, come se fosse un videogioco. Non è facile stimare quanto siano frequenti, ma in teoria a tutti può capitare di farne uno: basandosi su dati raccolti nell’arco di cinquant’anni, un gruppo di ricercatori ha concluso che metà della popolazione mondiale ha fatto almeno un sogno lucido nell’arco della vita.

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Indurre se stessi a fare un sogno lucido, però, non è così facile, anche se ci provano in molti. Come ha raccontato la giornalista Dorie Chevlen sul New York Times, negli ultimi anni tentare di viverne uno è diventato quasi uno sport. Ci sono tantissimi video su YouTube, tutorial, libri che spiegano quali sono i trucchi più efficaci per farlo e persino un gruppo (subreddit) sul social network Reddit, chiamato r/LucidDreaming, dove gli utenti condividono espedienti ed esperienze sui loro sogni lucidi.

Chevlen, che ha tentato lei stessa di viverne uno, scrive che la maggior parte dei manuali e dei tutorial non sono così utili. Daniel Love, un esperto della materia sentito da Chevlen, ha detto che spendere soldi per libri e corsi di formazione sui sogni lucidi non è davvero necessario (anche se lui ne ha fatto una professione). «In anni di insegnamento ho osservato una grande varietà di abilità nelle persone», ha spiegato Love. «Altre persone invece non riescono a oltrepassare certi blocchi che hanno». È per queste persone che Love fa da coach, per dare loro «una spinta in più, di cui però non c’è una vera necessità».

I manuali e gli esperti citano soprattutto due tecniche per riuscire a fare un sogno lucido: la prima è annotare quotidianamente e con costanza in un diario i sogni che facciamo. Per esempio è in questo modo che Chevlen si è accorta di sognare spesso due luoghi importanti della sua infanzia. Avere un’informazione di questo tipo può aiutare ad acquisire più consapevolezza del fatto che si stia sognando e quindi sperimentare un sogno lucido.

La seconda tecnica è fare un controllo della realtà (reality check) mentre si è svegli, per esempio contandosi le dita. Fare un’operazione simile con una certa frequenza potrebbe indurre l’inconscio a ripeterla mentre si sta sognando, in una dimensione in cui la logica della realtà potrebbe essere distorta e quindi farci rendere conto di essere in un sogno.

Alcune tecniche simili sono state adottate dai ricercatori dell’Università di Adelaide (Australia), che hanno chiesto a 170 volontari di cercare di indurre se stessi a fare un sogno lucido.

Una tecnica suggeriva di fare un controllo della realtà inspirando con le labbra serrate più volte al giorno, per memorizzare quella mimica facciale e tentare di riprodurla nel sonno, raggiungendo così uno stato più lucido e consapevole. Un’altra prevedeva di svegliarsi dopo cinque ore di sonno e di rimettersi a dormire dopo aver ripetuto qualche volta una frase come La prossima volta che sto sognando mi ricorderò che sto sognando, ricercando una sensazione di consapevolezza.

I volontari sono poi stati divisi in tre gruppi: a due sono state fatte utilizzare solo una parte delle tecniche, mentre un gruppo le ha utilizzate tutte in combinazione. Quest’ultimo ha dato i risultati migliori: il 17 per cento dei suoi volontari ha detto di aver sperimentato un sogno lucido.

Il moderatore del subreddit dedicato ai sogni lucidi, Jay Mutzafi, ha detto a Chevlen di passare molto tempo a moderare certi post pubblicati nel gruppo, che a suo parere potrebbero provocare confusione in persone che non conoscono bene il tema. Secondo Mutzafi, il confronto può essere utile ma non bisogna basarsi troppo sulle esperienze altrui: «È tutto soggettivo, è un’esperienza personale. Cervelli diversi funzionano in modi diversi».

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by in LucidDreaming

Uno degli ultimi post pubblicati nel subreddit è di un utente che sostiene di essere riuscito a sperimentare un sogno lucido dopo molti tentativi: «Ero fuori da casa mia e ho fatto un reality check. La mia mano ha avuto una specie di glitch [un comportamento anomalo che di solito indica un errore di software nei videogiochi, ndr] quando il dito ha attraversato il palmo e quindi ho capito che ero in un sogno. Allora mi sono messo a camminare in giro. Di solito nei sogni non provo molte sensazioni quindi è stato un po’ un trip avere i sensi amplificati».

C’è anche chi prova a vivere i sogni lucidi per scopi terapeutici. Per esempio può essere un modo efficace per smettere di avere incubi, o almeno per ridurne la frequenza e l’intensità. La stessa Chevlen si è interessata all’argomento per far fronte a un periodo complicato della sua vita, dovuto alla pandemia da coronavirus e a una grave malattia di suo nonno: «Sentivo che la mia vita era bloccata e avevo un disperato bisogno di controllo». Perciò, dovendo passare molto tempo a prendersi cura del nonno, ha iniziato ad annotarsi i sogni che faceva mentre dormiva da lui. In quelle notti, Chevlen è riuscita a vivere un sogno lucido una sola volta:

Dormire in un ambiente estraneo spesso favorisce sogni più vividi e l’interruzione del sonno può portare a una maggiore lucidità, secondo il dottor Dresler [neuroscienziato dell’Università Radboud, ndr]. Ma nonostante le notti difficili, nonostante fossi su un misero divano degli anni Settanta, ho raggiunto la lucidità una volta, per poco tempo. Ho sognato che mio nonno e io eravamo seduti nel suo ristorante preferito, senza mascherine ed entrambi in salute. Lui mi ha sorriso, e anche se sapevo di essere in un sogno e che quel momento perfetto era impossibile, ho sorriso di rimando.

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