I dati sul coronavirus in Italia di oggi, venerdì 19 marzo

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 25.735 casi positivi da coronavirus e 386 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 30.222 (195 in più di ieri), di cui 3.364 nei reparti di terapia intensiva (31 in più di ieri) e 26.858 negli altri reparti (164 in più di ieri). Sono stati analizzati 205.552 tamponi molecolari e 159.270 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 12,0 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,7 per cento. Nella giornata di giovedì i contagi registrati erano stati 24.907 e i morti 423.

Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (5.518), Emilia-Romagna (3.188), Piemonte (2.997), Lazio (2.188) e Campania (1.997).

Le principali notizie della giornata
Da oggi, venerdì 19 marzo, l’Italia ha ripreso l’uso del vaccino contro il coronavirus di AstraZeneca: il 15 marzo la somministrazione del vaccino era stata sospesa dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), in seguito ad alcune segnalazioni di problemi circolatori (trombosi) riscontrati in persone da poco vaccinate. Il governo italiano ha diffuso un comunicato in cui dice che «accoglie con soddisfazione il pronunciamento dell’EMA. La somministrazione del vaccino AstraZeneca riprenderà già da venerdì. La priorità del governo rimane quella di realizzare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile».

Negli ultimi sette giorni in Italia non si è fermata la crescita dei nuovi casi di positività al coronavirus, iniziata a metà febbraio dopo un mese di stabilità. Dal 12 al 18 marzo sono stati trovati 157.694 nuovi positivi, il 5,2 per cento in più rispetto ai 149.898 casi registrati nella settimana precedente. Nonostante il numero di casi sia in aumento, sembra che il ritmo di crescita sia più lento rispetto alla progressione avvenuta tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo: ne parliamo meglio nell’articolo relativo all’andamento dell’epidemia nell’ultima settimana.

Con oltre 400 milioni di dosi di vaccini contro il coronavirus somministrate nel mondo, epidemiologi e virologi iniziano a fare qualche nuova valutazione sulla cosiddetta “immunità di gregge”, ma le loro previsioni non sono molto incoraggianti. Come abbiamo raccontato qui, considerate le caratteristiche del virus e l’andamento delle campagne vaccinali, sembra sempre più improbabile che si possa raggiungere in tempi brevi una diffusa immunizzazione della popolazione, con la conseguente fine della pandemia.

– Leggi anche: La situazione dei vaccini in Italia, in tempo reale