Una canzone dei Roxy Music

Qualcosa è finito e si sgretola, che sia un amore o un continente

(Photo by Fox Photos/Hulton Archive/Getty Images)
(Photo by Fox Photos/Hulton Archive/Getty Images)

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A modo loro i Daft Punk hanno annunciato che si sciolgono: ne avevamo parlato qui.
C’è un nuovo podcast in cui chiacchierano insieme Bruce Springsteen e Barack Obama.

A song for Europe
Nel 1982 i Roxy Music fecero il loro disco di maggior successo di sempre, Avalon: quello che oggi permette ad alcuni conoscitori italiani più passeggeri di rispondere – sui Roxy Music – “quelli di More than this“: e non soltanto di ricordare una vaga impressione della coolness della band e del suo essere considerata di gran culto e precorritrice, ma vatti a ricordare precorritrice di cosa. Avalon (su Spotify) fu un disco molto bello e il più noto della band, ma anche l’ultimo: prima ce n’erano stati altri sette pieni di cose eccezionali e da cui molti avrebbero copiato qualcosa, e non solo nella musica (i Duran Duran, per esempio), e a cui Bryan Ferry aggiungeva dell’inimitabile. Il terzo si chiamava Stranded: era del 1972 e Brian Eno aveva appena lasciato la band.

A Song for Europe è una precoce celebrazione dell’Europa come sfondo di una relazione tormentata e spenta, con grandi barocchismi musicali e Bryan Ferry che si fa trasportare assai, mettendoci dentro café lungo la Senna, gondole, e versi in latino e francese che sembrano prevenire il monologo sulla lacrime nella pioggia.

I remember
All those moments
Lost in wonder
That we’ll never
Find again
There’s no more time for us
Nothing is there
For us to share
But yesterdays

Qualcosa è finito e si sgretola, che sia un amore o un continente. Vi deve piacere l’enfasi teatrale drammatizzante di lui – a me piace molto – e il farvi trasportare in queste lugubri e decadenti visioni europee, ma in ogni caso il modo in cui la strofa precipita sbadatamente nel refrain, facendolo proprio, è una bella trovata.
Ce n’è una cover di Dave Gahan dei Depeche Mode, più ruvida e più debole secondo me. Meglio i Roxy Music dal vivo, invece.


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