«Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta»

È la frase più citata tra le molte dedicate all'ambiente nel discorso con cui Draghi ha chiesto la fiducia al Senato

Mario Draghi al Senato (EPA/ROBERTO MONALDO / POOL/ANSA)
Mario Draghi al Senato (EPA/ROBERTO MONALDO / POOL/ANSA)

Nel discorso programmatico con cui ha chiesto la fiducia al Senato, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha spiegato quali saranno le priorità e le ambizioni del suo governo, insistendo a lungo e in diversi passaggi sulla tutela dell’ambiente e su quella che ha chiamato «transizione ecologica», che nel suo governo avrà un ministro dedicato. L’attenzione e il peso delle questioni ambientali nel discorso sono stati superiori alle aspettative e ai precedenti, e ha incluso una frase piuttosto efficace e commentata:

Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta.

Nel suo discorso Draghi ha legato strettamente la questione ambientale allo sviluppo  economico, sostenendo che i modelli di crescita utilizzati fino a questo momento dovranno cambiare, in quanto hanno contribuito alla crisi climatica. Ha poi dato un avviso abbastanza chiaro alle aziende italiane:

Il governo dovrà proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche. Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente. E la scelta di quali attività proteggere e quali accompagnare nel cambiamento è il difficile compito che la politica economica dovrà affrontare nei prossimi mesi.

Secondo Draghi, l’approccio da applicare in politica economica è per certi aspetti lo stesso con cui bisognerà affrontare il cambiamento climatico: facilitando l’innovazione e gli investimenti delle aziende che creino domanda per le nuove attività sostenibili, molte delle quali nate proprio durante la pandemia.

Il cambiamento climatico, come la pandemia, penalizza alcuni settori produttivi senza che vi sia un’espansione in altri settori che possa compensare. Dobbiamo quindi essere noi ad assicurare questa espansione e lo dobbiamo fare subito. 

La risposta della politica economica al cambiamento climatico e alla pandemia dovrà essere una combinazione di politiche strutturali che facilitino l’innovazione, di politiche finanziarie che facilitino l’accesso delle imprese capaci di crescere al capitale e al credito e di politiche monetarie e fiscali espansive che agevolino gli investimenti e creino domanda per le nuove attività sostenibili che sono state create.