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Una canzone dei Travis

Di quelle che a un certo punto deragliano dalle attese, e dal loro cammino prevedibile

(Photo by Stuart C. Wilson/Getty Images)

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Nell'introduzione di Playlist avevo raccontato questa cosa:
"Collego a quel tappeto del soggiorno nomi immortali nella mia memoria bambina e giustamente stradefunti in quella della musica mondiale: i Santo California, gli Albatross, Paolo Frescura, Leano Morelli. Malgrado le debolezze del gusto infantile, con mio fratello avevamo già maturato una certa capacità critica, per cui le nostre cassette privilegiavano i titoli internazionali che – era invece ancora scarsa la dimestichezza con l’inglese – scrivevamo sulla custodia così come li sentivamo declamati da Luttazzi: “RICIAU ALBIDÈ”, “DE ASSOL”, “A BLU SCIADO”, “ARRI CHEN”, “DETSUEI”, “NEVER CHEN SEI GUBBAI”".
Mi è tornato in mente oggi di fronte alla playlist di Nicolò, alla sua scelta di includere Where not gonna teicit, e alla sua superiore creatività con Shurastero Shurago.
Luca Guadagnino ha fatto un video per Sufjan Stevens, che gli aveva cantato quelle due famose canzoni in Chiamami col tuo nome.
Bruce Springsteen si è messo nei guai con le macchine.

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