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  • Martedì 26 gennaio 2021

Nei Paesi Bassi si continua a protestare contro il coprifuoco

Lunedì ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia per la terza sera di fila: sono state arrestate più di 150 persone

Un uomo viene arrestato a Rotterdam, il 25 gennaio. (EPA/ Marco De Swart/ ANSA)
Un uomo viene arrestato a Rotterdam, il 25 gennaio. (EPA/ Marco De Swart/ ANSA)

Lunedì sera in diverse città dei Paesi Bassi ci sono stati scontri tra la polizia e gruppi di manifestanti che protestavano contro le misure restrittive introdotte dal governo per contenere l’epidemia da coronavirus. Le prime proteste erano iniziate sabato, il giorno in cui era entrato in vigore il nuovo coprifuoco dalle 21 alle 4.30 del mattino. Domenica invece c’erano state manifestazioni più grosse con scontri e più di 200 arresti in diverse città, in particolare ad Amsterdam e Eindhoven.

Il capo della polizia olandese, Willem Woelders, ha detto al programma televisivo “Nieuwsuur” che lunedì la situazione è stata piuttosto tranquilla fino alle 19.30, ma che alle 22 erano già state arrestate almeno 70 persone. Nella serata ci sono state proteste e scontri con la polizia in tenuta antisommossa in almeno una decina di città, in particolare a Rotterdam: i manifestanti hanno lanciato sassi e fuochi d’artificio, saccheggiato negozi e dato alle fiamme auto e cassonetti dell’immondizia. In totale, lunedì sera sono state arrestate più di 150 persone.

A Rotterdam la polizia ha usato gas lacrimogeni e getti d’acqua per disperdere i manifestanti, che lanciavano sassi e fuochi d’artificio. Ci sono stati scontri con la polizia anche a L’Aia, ad Amsterdam, a Helmond, vicino a Eindhoven, e a Gouda, dove i manifestanti hanno incendiato diverse auto. A Geleen, nel sud del paese, sono state arrestate 12 persone, tra cui alcuni minorenni, mentre a Den Bosch, una novantina di chilometri a sud di Amsterdam, un gruppo di ragazzi ha saccheggiato un supermercato e vandalizzato un negozio di elettronica ed elettrodomestici.

In diverse zone dei Paesi Bassi, per esempio nella provincia di Zeeland e in quella di Noord-Holland, decine di persone sono state arrestate per aver incitato le proteste attraverso i social media.

I Paesi Bassi sono in lockdown da metà dicembre; bar, ristoranti e negozi non essenziali erano chiusi già da ottobre, quando stava iniziando la seconda ondata dell’epidemia. La scorsa settimana il primo ministro olandese Mark Rutte aveva proposto di introdurre ulteriori restrizioni, tra cui un coprifuoco dalle 20.30 alle 4.30 del mattino, che poi è entrato in vigore da sabato 23 gennaio, dalle 21.00 alle 4.30.

Domenica centinaia di persone si erano radunate per protestare contro il coprifuoco al Museumplein di Amsterdam, ovvero il parco attorno al quale sorgono alcuni dei musei più importanti della città.

Dapprima le autorità avevano invitato i manifestanti ad allontanarsi e poi li avevano fatti disperdere. A Eindhoven altri gruppi di persone si erano trovate per manifestare in Piazza 18 settembre, vicino alla stazione: la circolazione dei treni era stata temporaneamente interrotta per far disperdere i manifestanti.

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