È morto il produttore discografico Phil Spector

Tra i più importanti e celebrati della storia del pop e del rock, da oltre dieci anni era in carcere per omicidio: aveva 81 anni

Phil Spector in un tribunale di Los Angeles, il 29 maggio 2009 (AP Photo/Jae C. Hong, Pool, La Presse)
Phil Spector in un tribunale di Los Angeles, il 29 maggio 2009 (AP Photo/Jae C. Hong, Pool, La Presse)

Phil Spector, celebre produttore discografico tra i più importanti nella storia del rock e del pop, è morto a 81 anni: da oltre dieci anni era in prigione per l’omicidio della modella Lana Clarkson, avvenuto nella sua casa di Los Angeles nel 2003. Lavorò con alcuni dei più grandi cantanti soul di sempre, e poi, tra gli altri, con i Beatles: John Lennon lo definì «il più grande produttore di sempre». Le cause della morte non sono ancora state confermate.

Spector, un personaggio ammiratissimo e celebrato fino almeno all’omicidio, fu tra i primi a rendere i produttori delle figure centrali nella composizione dei dischi, ed ebbe una carriera di straordinario successo nell’industria discografica tra gli anni Sessanta e Settanta. Nel 2003, la modella Lana Clarkson fu trovata morta nella casa di Spector a Los Angeles, uccisa da un colpo di pistola in testa. I due si erano conosciuti la sera prima, ed erano tornati a casa insieme. Dopo un primo processo dichiarato non valido, Spector fu condannato a 19 anni di carcere nel 2009 per omicidio di secondo grado.

Nato nel 1939 nel Bronx in una famiglia di origini ucraine, Spector cominciò a suonare la chitarra ed ebbe un primo successo alla fine degli anni Cinquanta con il suo gruppo, i Teddy Bears. Registrando i primi singoli si appassionò al lavoro dei produttori discografici, e a partire dagli anni Sessanta cominciò a scrivere e comporre canzoni per cantanti e gruppi di rock and roll, e poi soprattutto di soul. Lavorò tra gli altri con le Ronettes e le Crystals, che collaborarono al celebre disco A Christmas Gift for You from Phil Spector, considerato uno dei migliori album di canzoni natalizie di sempre. Poco dopo, realizzò alcuni dei suoi più grandi successi con Ike & Tina Turner.


Spector fu tra i primi produttori a intervenire direttamente sulle scelte artistiche dietro alla realizzazione dei dischi, curando la fase di scrittura e quella degli arrangiamenti musicali, supervisionando le registrazioni e le fasi successive della produzione. Nel 1970 lavorò al penultimo disco registrato dai Beatles, Let It Be, e poco dopo produsse diverse canzoni e dischi di George Harrison – All Things Must Pass e The Concert For Bangladesh – e John Lennon – Plastic Ono Band e Imagine. Dopo alcuni anni di pausa, alla fine degli anni Settanta Spector lavorò con Leonard Cohen e i Ramones.

Tra le altre cose, Spector sviluppò l’idea del cosiddetto “Wall of Sound”, che introdusse nel pop i suoni imponenti delle orchestre, registrando spesso più strumenti per le stesse parti per creare per l’appunto un muro di suono, con effetti spettacolari che in molti paragonarono a quelli ottenuti da Richard Wagner.