Faye Dunaway agli Oscar del 2017 (Richard Shotwell/Invision/AP, File)

E pure Faye Dunaway ha 80 anni

Fu Bonnie Parker in "Gangster Story", e basterebbe già questo, ma – soprattutto tra gli anni Sessanta e Settanta – fu anche tante altre donne

Faye Dunaway, attrice, nacque in Florida il 14 gennaio di 80 anni fa. Iniziò a essere attrice già nei primi anni Sessanta, a Broadway, dopo essere cresciuta qua e là tra Europa e Stati Uniti per seguire il padre militare e dopo aver studiato recitazione a Boston e a New York. Fu da subito molto difficile non accorgersi che, oltre al talento, aveva anche una rara bellezza e un viso fuori dal comune, con quel suo taglio di occhi e quel suo naso. E fu subito chiaro anche a lei che il suo primo nome – Dorothy – faceva un po’ troppo Hollywood degli anni Trenta, e che era solo d’intralcio alla musicalità dei suoni creati dal suo secondo nome e dal suo cognome: Faye Dunaway, appunto. Un nome così perfetto che sembra inventato.

Il suo debutto cinematografico fu in E venne la notte, ma il film che svoltò la carriera – uscito pochi mesi dopo il primo – fu senza alcun dubbio Gangster Story, in cui lei era Bonnie Parker e Warren Beatty era Clyde Barrow e insieme rapinavano banche.

Fu un grande ruolo in un grandissimo film e, come avrebbe raccontato lei qualche decennio dopo, fu il personaggio a cui si sentì più vicina.

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Dopo – in meno di dieci anni – arrivarono nell’ordine Il caso Thomas Crown, Amanti, di Vittorio De Sica (sul cui set conobbe Marcello Mastroianni, con il quale ebbe una relazione), Il piccolo grande uomo, Chinatown, I tre giorni del Condor e Quinto potere. E dopo ancora film un po’ meno memorabili ma alle volte ancora apprezzati: come Gia, con una giovane Angelina Jolie, o come Il valzer del pesce freccia, di Emir Kusturica. Si fece anche vedere più di una volta in Italia, recitando per Carlo Vanzina e per Lina Wertmüller in La partita e In una notte di chiaro di luna. E fu anche Isabella di Castiglia nel Cristoforo Colombo televisivo di Alberto Lattuada.

La sua biografia, uscita a fine anni Novanta, si intitola Looking for Gatsby e in effetti provò a interpretare Daisy nel film del 1974 Il grande Gatsby, ma le preferirono Mia Farrow.

Nonostante sia citata insieme a Dustin Hoffman e Al Pacino nella canzone “Al cinema” di Lucio Battisti, non ha mai recitato in un film con loro due.

E il pasticcio degli Oscar di cui fu protagonista qualche anno fa, non era colpa sua.

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