Twitter ha sospeso più di 70mila account legati al movimento complottista QAnon

La sede centrale di Twitter a San Francisco (AP Photo/ Noah Berger via LaPresse)
La sede centrale di Twitter a San Francisco (AP Photo/ Noah Berger via LaPresse)

Lunedì sera Twitter ha annunciato di aver sospeso oltre 70mila account che secondo il social network «erano utilizzati per condividere su larga scala contenuti pericolosi collegati a QAnon ed erano dedicati principalmente alla diffusione di teorie cospirazioniste». I profili hanno iniziato a essere rimossi lo scorso venerdì, due giorni dopo l’attacco al Congresso degli Stati Uniti da parte di centinaia di sostenitori del presidente uscente Donald Trump, e lo stesso giorno in cui era stato «sospeso in maniera permanente» anche l’account dello stesso Trump, che secondo Twitter aveva violato per due volte le regole del social network, che vietano di incoraggiare la violenza.

QAnon è il movimento statunitense che fa riferimento a una serie di teorie complottiste di estrema destra secondo cui all’interno del “deep-state”, cioè tra i funzionari politici legati alla politica tradizionale, esisterebbe una cospirazione contro il presidente Donald Trump. Negli ultimi anni e mesi Twitter è stato molto utilizzato sia da Trump sia dai sostenitori di queste teorie, in particolar modo per portare avanti le accuse – infondate e senza prove – di brogli elettorali durante le elezioni presidenziali dello scorso novembre, che sono culminate con l’attacco al Congresso del 6 gennaio. Twitter ha spiegato di aver iniziato a sospendere in maniera permanente migliaia di account «alla luce dei violenti eventi di Washington e del crescente rischio di danni».

A ottobre Facebook aveva annunciato che avrebbe cancellato tutti i gruppi e le pagine che sostenessero QAnon. Ieri Amazon ha disabilitato i server di sua proprietà che ospitavano Parler, un social network molto popolare nella destra americana, rendendolo offline e quindi inattivo.

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