Sudan era un rinoceronte come non ce ne sono più

Era l'ultimo maschio di rinoceronte bianco settentrionale, una specie di cui ora rimangono solo due femmine

Il rinoceronte Sudan a 43 anni, il 3 maggio 2017, all'Ol Pejeta Conservancy, in Kenya (EPA/DAI KUROKAWA, ANSA)
Il rinoceronte Sudan a 43 anni, il 3 maggio 2017, all'Ol Pejeta Conservancy, in Kenya (EPA/DAI KUROKAWA, ANSA)

Il 20 dicembre 2009, undici anni fa, arrivò nella riserva Ol Pejeta Conservancy in Kenya un rinoceronte di nome Sudan, che per 33 anni aveva vissuto in uno zoo della Cecoslovacchia prima e della Repubblica Ceca poi. Google lo ricorda nel doodle di oggi perché Sudan – morto a 45 anni il 19 marzo 2018 – era un rinoceronte speciale, realmente unico nel suo genere: era l’ultimo esemplare maschio di rinoceronte bianco settentrionale (Ceratotherium simum cottoni), una sottospecie del rinoceronte bianco considerata probabilmente estinta in natura. Della specie esistono ancora solo due esemplari viventi: le femmine Najin e Fatu, di 31 e 20 anni, e rispettivamente figlia e nipote di Sudan.

Sudan, il 28 aprile 2016 (Pan Siwei/Xinhua via ZUMA Wire, ANSA)

Sudan si chiamava così perché fu nel parco di Shambe, in Sudan, che fu catturato insieme ad altri cinque rinoceronti della sua specie, nel 1975, quando aveva due anni. Anche il suo paese d’origine da allora ha cambiato nome: oggi il parco di Shambe fa parte del Sud Sudan. Si pensa che Sudan fosse l’ultimo rinoceronte bianco settentrionale a essere nato in natura e non in una struttura gestita dall’uomo. Dal 2000 non si è più riusciti a far nascere nuovi rinoceronti bianchi nemmeno negli zoo. All’epoca della cattura di Sudan i rinoceronti bianchi settentrionali erano rimasti circa 700 secondo le stime degli scienziati. In passato la specie viveva in Uganda, Ciad, Sudan, Repubblica Centrafricana e Repubblica Democratica del Congo.

Nello zoo di Dvůr Králové, nel nord dell’attuale Repubblica Ceca, Sudan crebbe fino a pesare 2.200 chili. Negli anni si riprodusse tre volte, ma solo due dei cuccioli, due femmine, sopravvissero. Nel 2009, dopo che i rinoceronti bianchi settentrionali furono dichiarati estinti in natura, Sudan e altri tre rinoceronti bianchi settentrionali furono portati all’Ol Pejeta Conservancy. Si sperava che, riportati nel loro ambiente naturale, i rinoceronti potessero accoppiarsi tra loro, ma non è stato possibile. Sudan fu soppresso nel 2018 dopo circa un mese di grave malattia legata alla sua età avanzata – l’equivalente dei 90 anni umani, spiega Google.

Najin, a sinistra, e Fatu, a destra, il 30 marzo 2018 all’Ol Pejeta Conservancy, in Kenya: sono gli ultimi due rinoceronti bianchi settentrionali rimasti (Lyu Shuai/Xinhua via ZUMA Wire, ANSA)

Sono tuttavia ancora in corso dei tentativi per provare a salvare la specie attraverso la fecondazione in vitro. L’anno scorso sette ovuli di Najin e Fatu furono fecondati artificialmente con successo con lo sperma – conservato congelato – di esemplari maschi morti in passato. L’idea è di provare a impiantare embrioni sani in femmine di rinoceronte bianco meridionale (Ceratotherium simum simum), sperando che riescano a portare a termine una gravidanza. Almeno tre embrioni sono stati ottenuti – peraltro in un laboratorio italiano, a Cremona – ma per ora sono conservati congelati, in attesa che si possa provare a far nascere nuovi rinoceronti bianchi settentrionali con femmine di rinoceronte bianco meridionale come madri surrogate.

Google ha deciso di ricordare Sudan e la sua storia come un «simbolo degli sforzi tuttora in corso per salvaguardare i rinoceronti e un monito sul rischio di estinzione che moltissime specie affrontano oggi».

– Leggi anche: 10 scoperte scientifiche del 2020