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  • Mercoledì 2 dicembre 2020

In Francia la legge sulla sicurezza è diventata un grosso problema

Per il governo e il presidente Macron, che dopo molte proteste hanno annunciato la riscrittura dell'articolo 24, il più contestato

(Kiran Ridley/Getty Images)
(Kiran Ridley/Getty Images)

In Francia la contestata proposta di legge sulla sicurezza, approvata la scorsa settimana dalla Camera e in attesa di essere discussa in Senato, è diventata un grosso problema per il governo e per il presidente francese Emmanuel Macron. Dopo giorni di grandi proteste, Christophe Castaner, capo del gruppo parlamentare La République en Marche, il partito di Macron, ha annunciato la riscrittura completa dell’articolo 24 della legge, il più contestato, perché introduce un nuovo reato per chiunque diffonda immagini in grado di «danneggiare l’integrità fisica e morale» degli agenti di polizia, e che secondo i critici sarebbe una limitazione della libertà di espressione. L’intera vicenda è stata definita un «fallimento politico» per il presidente Macron.

Negli ultimi giorni le critiche contro il governo francese si erano intensificate a seguito dell’aggressione contro Michel Zecler, produttore musicale brutalmente picchiato da tre agenti di polizia. Il video che mostrava l’aggressione, poi diffuso online, era esattamente il tipo di prova che sarebbe stato difficile ottenere e pubblicare con l’entrata in vigore della legge sulla sicurezza. Alle proteste di decine di migliaia di persone in molte città francesi si erano unite quelle della stampa e dei partiti di sinistra. Molte critiche erano arrivate anche dai commentatori liberali stranieri, che erano già stati molto duri con Macron per le sue precedenti affermazioni contro l’Islam.

Secondo la stampa francese, negli ultimi giorni Macron se la sarebbe presa in particolare con il suo ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, principale responsabile della legge sulla sicurezza, e con Didier Lallement, il capo della polizia di Parigi, che potrebbe essere licenziato a seguito degli ultimi episodi di violenza, tra cui l’aggressione contro Zecler. Darmanin ha iniziato a parlare sempre più insistentemente di una riforma della polizia, anche se i commentatori francesi non credono che né lui né Macron rinunceranno ai provvedimenti contro il crimine e la sicurezza proposti dal governo nelle ultime settimane.

– Leggi anche: La politica estera di Macron alla prova dei fatti

Secondo il Financial Times, non è detto comunque che la crisi provocata dalla legge farà calare i consensi verso Macron. La legge, così come gli altri provvedimenti presi di recente dal governo contro il crimine e il terrorismo, è piuttosto popolare tra gli elettori di centro ed estrema destra, che sembrano essere ancora la maggioranza dell’elettorato del paese.

In generale, ha detto Chloé Morin, analista del think tank Fondation Jean-Jaurès, la «grande maggioranza» dei francesi è favorevole all’idea di non rendere riconoscibili le facce degli agenti di polizia in foto e video, per proteggerli da attacchi personali. Secondo un sondaggio condotto alla fine di novembre dall’istituto Harris Interactive, il consenso verso Macron è cresciuto di tre punti percentuali in un mese, raggiungendo il 49 per cento, un valore più alto di quello registrato prima dell’inizio della pandemia da coronavirus e migliore rispetto alle percentuali registrate dagli ex presidenti Nicolas Sarkozy e François Hollande nello stesso momento del loro mandato presidenziale.

Non è chiaro come verrà riscritto l’articolo 24 della legge sulla sicurezza. Secondo Castaner, se ne dovrà occupare un gruppo formato da parlamentari di entrambe le camere dopo che sarà completata la prima lettura in Senato, probabilmente a gennaio; secondo il Senato, invece, a questo punto dell’iter parlamentare la riscrittura dell’articolo dovrà essere di competenza solo dei membri della camera alta.