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  • Martedì 27 ottobre 2020

Amy Coney Barrett è stata confermata alla Corte Suprema degli Stati Uniti

La sua nomina, voluta da Trump, sposterà molto a destra l'orientamento della Corte, e potrebbe farsi sentire già nel risultato delle elezioni

Amy Coney Barrett durante il giuramento alla Casa Bianca. (AP Photo/Patrick Semansky)
Amy Coney Barrett durante il giuramento alla Casa Bianca. (AP Photo/Patrick Semansky)

Lunedì il Senato degli Stati Uniti ha confermato la nomina di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema. Barrett è la 115esima giudice della Corte, nominata da Donald Trump dopo la morte della giudice progressista Ruth Bader Ginsburg lo scorso 18 settembre. È la terza giudice scelta dal presidente americano, e la sua nomina ha spostato decisamente a destra l’orientamento politico della Corte: con Barrett, oggi ci sono sei giudici che possono essere definiti conservatori e soltanto tre progressisti. Uno spostamento così forte a favore dei Repubblicani non avveniva dagli anni Trenta.

Barrett ha avuto 52 voti a favore e 48 contrari, e il voto si è svolto secondo la divisione tra i due partiti, con l’unica eccezione della senatrice repubblicana Susan Collins, che ha votato con i Democratici sostenendo che non fosse corretto nominare un giudice della Corte Suprema così a ridosso delle elezioni, che saranno il 3 novembre. Barrett è la prima giudice a non ricevere nessun voto dal partito d’opposizione dal 1869, ha scritto il Wall Street Journal.

– Leggi anche: Chi è Amy Coney Barrett

La vicinanza alle elezioni è stata uno dei temi più rilevanti del dibattito sulla nomina di Barrett. Nel febbraio del 2016, dopo la morte del giudice conservatore Antonin Scalia, il Senato a maggioranza repubblicana si rifiutò di indire un’udienza per la nomina del giudice scelto da Barack Obama, Merrick Garland, sostenendo che la nomina sarebbe stata troppo vicina alle elezioni del 2016, dalle quali mancavano ancora mesi. Quattro anni dopo quello stesso Senato a maggioranza repubblicana ha nominato Barrett a una settimana dalle elezioni.

Poche ore dopo il voto in Aula, lunedì sera, Barrett ha fatto il primo dei suoi due giuramenti, il cosiddetto “giuramento costituzionale”, durante una cerimonia nel giardino della Casa Bianca, alla presenza di Donald Trump e di qualche decina di invitati, compresi alcuni senatori repubblicani che avevano da poco votato. Né Trump né Barrett né Clarence Thomas, il collega di Barrett alla Corte Suprema che le ha fatto fare il giuramento, indossavano una mascherina. Barrett farà il secondo giuramento, il cosiddetto “giuramento giudiziario”, oggi con John Roberts, il Giudice capo della Corte Suprema. Da quel momento potrà cominciare la sua attività.

– Leggi anche: L’udienza al Senato di Amy Coney Barrett

Le prime sentenze che arriveranno alla Corte Suprema potrebbero riguardare le elezioni. Già ieri la Corte ha deciso, grazie al voto dei giudici conservatori, che lo stato del Wisconsin non potrà contare le schede elettorali mandate per posta e arrivate dopo il giorno delle elezioni. La Corte Suprema dovrà prendere decisioni simili nei prossimi giorni anche su Pennsylvania e North Carolina. Tutti e tre sono stati contesi tra Donald Trump e il candidato democratico, Joe Biden. Il voto via posta è considerato molto importante in questo periodo di pandemia, perché milioni di americani intendono farne uso e questo potrebbe provocare ritardi nella consegna delle schede. I servizi postali del Wisconsin, per esempio, hanno fatto sapere che per essere sicuri che le schede arrivino entro il giorno delle elezioni è necessario spedirle entro oggi.

Il 10 novembre, inoltre, la Corte Suprema valuterà la richiesta della Casa Bianca e di alcuni stati a guida repubblicana di invalidare alcuni elementi fondamentali dell’Affordable Care Act, il cosiddetto “Obamacare”, cioè la legge voluta da Barack Obama per estendere la copertura sanitaria a milioni di americani che prima non l’avevano. Joe Biden ha citato proprio l’Obamacare nella sua prima reazione alla nomina, che secondo lui è stata fatta «senza considerare come l’Affordable Care Act ha protetto centinaia di milioni di persone prima e durante la pandemia».