Quando sono obbligatorie le mascherine

Il governo ha esteso l'obbligo all'aperto e nei luoghi al chiuso quando non si è proprio da soli: ma sui luoghi di lavoro valgono le regole di prima

(ANSA / PAOLO SALMOIRAGO)
(ANSA / PAOLO SALMOIRAGO)

Mercoledì il governo ha approvato un decreto legge che prolunga lo stato di emergenza per l’epidemia da coronavirus fino al 31 gennaio e irrigidisce gli obblighi sulle mascherine, che da oggi dovranno essere indossate ovunque all’aperto, tranne che quando si è davvero da soli, e in tutti i luoghi al chiuso diversi dalle proprie case. Rimangono alcune eccezioni, come i bar e i ristoranti, mentre negli uffici e nei luoghi di lavoro continuano a essere validi i protocolli precedenti, che dicono in sostanza che le mascherine vanno messe quando non è possibile rispettare la distanza di almeno un metro.

Il decreto introduce l’obbligo di avere la mascherina sempre con sé, quindi ogni volta che si esce di casa. All’aperto e al chiuso, ha detto il governo presentando il decreto, si può evitare di indossarla soltanto quando «sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi». Cioè in sostanza la si deve mettere sempre tranne quando si è completamente da soli, o con le persone con cui si convive. Evidentemente, quindi, va tenuta per le strade dei centri abitati.

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Per quanto riguarda i luoghi chiusi, prima le regole imponevano l’uso della mascherina «nei luoghi chiusi accessibili al pubblico», mentre adesso è stato esteso «più in generale nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private». Per gli uffici, le fabbriche e in generale i posti di lavoro – «le attività economiche, produttive, amministrative e sociali» – il decreto rimanda invece ai protocolli già in vigore. Non cambiano quindi le regole per gli uffici e le fabbriche, dove le mascherine erano già obbligatorie quando non sia possibile mantenere una distanza di almeno un metro (questo non significa, ovviamente, che non sia una buona idea tenerla comunque, negli uffici con molte persone).

Su questo punto c’è stata un po’ di confusione, con alcuni giornali che hanno parlato di un nuovo obbligo di indossare le mascherine in ufficio. Ma in attesa delle FAQ del governo che probabilmente lo chiariranno ancora meglio, il decreto è molto esplicito nello specificare che sui luoghi di lavoro rimangono le regole precedenti. Lo ha confermato anche Walter Ricciardi, membro dell’Istituto Superiore di Sanità e consigliere del ministero della Salute, parlando con la Stampa: «esclusa casa propria al chiuso bisogna indossarla sempre quando non si può rispettare il metro di distanza, in fabbrica come a un ricevimento in villa».

Anche per bar e ristoranti valgono le stesse regole di prima: la mascherina si può ovviamente togliere, anche al chiuso, quando si è al tavolo o al banco se si sta consumando. In tutti gli altri momenti va messa.

Allo stesso modo, rimangono validi i protocolli in vigore per le scuole, che a livello nazionale non impongono l’obbligo di indossare la mascherina quando gli studenti sono seduti al banco.

Sulle auto, invece, il decreto non dice niente di specifico: ma parlando di luoghi al chiuso non soltanto accessibili al pubblico, se ne può dedurre – in attesa delle FAQ del governo – che le mascherine siano obbligatorie quando si viaggia con persone non conviventi.

Il decreto ribadisce che non è necessaria la mascherina quando si fa attività sportiva, all’aperto o al chiuso, e che sono esenti dagli obblighi i bambini sotto ai sei anni e le persone con patologie o disabilità che impediscono loro di indossarla. Le multe per chi infrange le regole vanno dai 400 ai 1.000 euro.