Le grandi popstar fanno sempre meno dischi

Rihanna notoriamente non pubblica una nuova canzone dal 2016, ma è in buona compagnia: il problema è che ci sono attività più redditizie

Rihanna alla presentazione di una nuova linea di Fenty a New York, il 7 febbraio 2020. (Dimitrios Kambouris/Getty Images for Bergdorf Goodman)
Rihanna alla presentazione di una nuova linea di Fenty a New York, il 7 febbraio 2020. (Dimitrios Kambouris/Getty Images for Bergdorf Goodman)

Taylor Swift, una delle più grandi popstar al mondo, ha fatto uscire venerdì il suo ultimo disco, Folklore: è il suo terzo in meno di tre anni, cosa che la rende di gran lunga più prolifica della maggior parte dei suoi colleghi. I più famosi cantanti contemporanei, infatti, da anni hanno la tendenza a pubblicare molti meno album di un tempo, e a dedicarsi principalmente ad attività parallele come la moda, la cosmesi o la televisione. «Le più grandi star della musica non sono concentrate davvero sulla musica» ha scritto di recente il Wall Street Journal.

Rihanna, per esempio, è stata una delle artiste di maggiore successo degli ultimi vent’anni, e tra il 2005 e il 2012 ha fatto un disco all’anno (tranne che nel 2008). Dal 2016, quando è uscito Anti, non ha più pubblicato nemmeno una canzone, per l’esasperazione dei suoi fan. Prima di Changes, uscito a febbraio, Justin Bieber era stato cinque anni senza dischi, pur avendo pubblicato diversi singoli. Un’altra che non fa sentire musica nuova da un pezzo è Adele, il cui ultimo album risale al 2015. Tra JoanneChromatica, uscito un paio di mesi fa, Lady Gaga aveva fatto passare quattro anni.

Non vale per tutti: gente come Ariana Grande e Drake, tra i cantanti più ascoltati di questi anni, hanno continuato a sfornare dischi con una certa costanza. Ma in tanti negli ultimi anni hanno messo da parte i progetti più impegnativi, quelli che definiscono le loro carriere: l’ultimo vero disco di Beyoncé risale al 2016, quando pubblicò l’apprezzatissimo Lemonade: da allora, ha fatto uscire soltanto un album con il marito Jay Z, peraltro dimenticato molto in fretta dalla critica.

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Kanye West, che per i suoi noti problemi di salute mentale è un caso un po’ a parte, ha fatto uscire ben tre dischi negli ultimi tre anni (l’ultimo, Donda, dovrebbe uscire venerdì, ma con West non si può mai sapere). Ma si tratta di lavori secondari, poco considerati dalla critica e destinati a essere dimenticati se confrontati con gli album fondamentali per la storia dell’hip hop a cui aveva abituato West fino a The Life of Pablo, uscito nel 2016.

Insomma, da tre-quattro anni si è assistito a un netto diradarsi delle nuove uscite dei più famosi cantanti pop, che un tempo normalmente tiravano fuori un nuovo disco ogni paio d’anni. Madonna, per dirne una, nei suoi 37 anni di carriera ha fatto 14 dischi in studio, con una media di uno ogni 2,7 anni: senza contare i molti album live e le raccolte. Spesso, le popstar di oggi continuano a fare tour anche senza nuova musica, ma talvolta hanno sospeso anche quelli. L’ultimo concerto di Rihanna risale alla fine del 2017. Altri, come Bieber, hanno dovuto spostarli dagli stadi ad arene più piccole, dopo aver venduto troppi pochi biglietti.

Con la musica ascoltata per la grande maggioranza in streaming e i dischi digitali sempre meno venduti – per non parlare dei CD o dei vinili – i concerti rimangono una delle fonti principali di introiti per gli artisti, che quindi continuano a organizzare tour: ma senza nuove uscite, radunare decine di migliaia di persone è più difficile. La pandemia da coronavirus, peraltro, di fatto sospenderà tutti i grandi concerti per un anno e probabilmente di più: questo ha fatto già slittare diversi album, e sarà probabilmente un ulteriore disincentivo a pubblicarne nell’immediato futuro.

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Secondo diversi dirigenti dell’industria discografica sentiti dal Wall Street Journal, ormai la quota di guadagni degli artisti che arriva da cose che non c’entrano con la musica va dal 20 al 50 per cento. Dieci anni fa era tra il 10 e il 20 per cento, secondo le stime delle stesse persone. «Ci sono altri modi per fare soldi che non richiedono necessariamente lo stesso livello di sforzi della musica, quindi la musica arriva A) da chi sta cercando di farsi conoscere e B) da chi è già famoso ma ama davvero farlo» dice Dan Runcie, fondatore di Trapital, un sito e una newsletter sull’hip hop.

Rihanna, quindi, si è dedicata principalmente alla sua linea di cosmetici Fenty Beauty, e periodicamente scherza e provoca i fan che ogni giorno le scrivono sui social chiedendo quando pubblicherà nuova musica. West si è dato alla moda, lanciando una fortunata linea di abbigliamento, e più recente alla politica. Katy Perry negli ultimi anni ha fatto la giudice del talent televisivo American Idol, prendendo peraltro il posto di Jennifer Lopez: il cui ultimo disco risale al 2014.

Per qualcuno, vale certamente il discorso che ha superato il picco creativo e fatica a trovare idee e ispirazione: ma esiste una evidente tendenza generale, che è strettamente legata alle grandi trasformazioni che lo streaming ha portato alla musica, per esempio svuotando nel giro di pochi anni il senso stesso di un disco dal punto di vista commerciale. Un singolo che rimanga stabilmente in cima alle classifiche e soprattutto nelle rotazioni delle playlist, infatti, può rappresentare per un artista quello che un tempo era un disco ben venduto, dal punto di vista economico.