Le notizie di venerdì sul coronavirus in Italia

Sono stati registrati 233 nuovi casi di contagio e 11 morti. I ricoverati nei reparti di terapia intensiva scendono a 50

(ANSA/EPA/FRANCISCO SECO/POOL)
(ANSA/EPA/FRANCISCO SECO/POOL)

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati comunicati dal ministero della Salute 233 nuovi casi di contagio da coronavirus, per un totale di 243.967. I morti totali registrati sono 35.028, 11 in più rispetto a ieri. Le persone attualmente ricoverate per la COVID-19 nei reparti di terapia intensiva sono 50 (ieri erano 53) e quelle in altri reparti sono 771 (ieri erano 750); le persone testate nelle ultime 24 ore sono state 28.661, per un totale di più di 3,6 milioni.

In Lombardia sono stati registrati 55 nuovi casi di contagio per un totale di più di 95mila casi, lo stesso numeri di quelli accertati in Veneto: le altre regioni con il maggior incremento del numero di casi confermati oggi sono Emilia-Romagna (54), Lazio (14) e Campania (12). Ci sono quattro regioni senza nemmeno un nuovo caso: Valle d’Aosta, Molise, Basilicata e Sardegna, oltre alla provincia autonoma di Trento.

Questi, comunque, sono numeri da prendere con estrema cautela: in Italia, così come in moltissimi altri paesi del mondo, il numero dei casi positivi accertati comprende solo le persone che sono risultate positive al tampone, ma non le centinaia di migliaia di persone che hanno contratto il virus e non hanno mai fatto il test, e che quindi non sono mai rientrate nei conteggi ufficiali. Un discorso simile si deve fare per il numero dei morti, e anche il numero dei guariti e dimessi deve essere preso con le molle (qui c’è la spiegazione lunga sui numeri e sulle necessarie prudenze da avere nell’interpretarli).

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Le altre notizie di oggi
È iniziato oggi il Consiglio Europeo – l’organo che riunisce i capi di stato e di governo dell’Unione Europea – che si terrà a Bruxelles il 17 e 18 luglio. È la riunione più attesa degli ultimi anni: i leader devono trovare un compromesso sia sul Fondo per la ripresa, il principale strumento per stimolare la ripresa economica europea dopo la pandemia da coronavirus, sia sul nuovo bilancio pluriennale dell’Unione. Nell’ultima puntata della seconda stagione del podcast di Konrad, la sezione del Post che si occupa di cose europee, ne abbiamo discusso con gli europarlamentari Irene Tinagli del Partito Democratico e Marco Zanni della Lega.

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha detto al Corriere della Sera che «il governo italiano non ha mai escluso l’uso della nuova linea di credito del Mes», in risposta a una domanda sull’utilizzo dello strumento che vede le principali forze di governo in disaccordi, con il PD favorevole e il M5S contrario. Gualtieri ha inoltre detto che «i dati più recenti sono incoraggianti e sembrano indicare che il rimbalzo dell’economia che avevamo previsto è in atto». Sul cosiddetto Recovery Fund, il piano europeo di sostegno alle economie più colpite dall’emergenza coronsavirus, che in realtà si chiama Next Generation EU, Gualtieri ha spiegato che è necessario «chiudere il negoziato al più presto, se possibile già in questo Consiglio Europeo».

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Mentre la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha confermato che gli studenti potranno tornare regolarmente in classe dal 14 settembre, per il segretario Flc Cgil scuola, Francesco Sinopoli, «non ci sono le condizioni per il ritorno in presenza a settembre». Per Sinopoli è «inutile continuare a raccontare che le cose vanno bene, bisognerebbe essere onesti. I dirigenti scolastici sono a caccia di spazi e serve un organico straordinario che al momento non c’è». Sinopoli l’ha detto parlato nel corso della conferenza stampa “La scuola si fa a scuola” di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda della scuola.

Il segretario della Uil scuola, Pino Turi, ha accusato la ministra Azzolina per l’assenza di un piano di ripartenza e che il mondo della scuola non sia stato coinvolto nelle decisioni. «La scuola è in questo momento come una casa che sta bruciando e la ministra Azzolina anziché chiamare i vigili del fuoco per spegnere l’incendio sta chiamano gli arredatori, siamo esterrefatti dalla propaganda, siamo in una situazione di grande difficoltà e bisognerebbe essere coesi, ma la ministra dice che fa tutto lei. Intanto ogni giorno abbiamo dirigenti sconvolti e famiglie nell’incertezza», ha detto Turi.

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A rispondere ai sindacati, con una nota, sono stati i membri in commissione Istruzione al Senato del Movimento 5 Stelle, il partito a cui appartiene Azzolina: «Ormai non passa giorno senza che qualcuno non si svegli la mattina e decida di attaccare polemicamente il governo sul tema della scuola. Oggi – si legge nella nota – è il turno dei sindacati, che ancora scottati dalla fermezza con cui Azzolina e M5s hanno imposto l’assunzione dei docenti per il prossimo anno scolastico tramite un vero concorso, e dunque per merito e non secondo logiche a loro più care, ci informano che a loro dire le risorse per la ripartenza settembre non basterebbero». Il M5S aggiunge che «le organizzazioni sindacali si dimostrano ancora una volta più inclini la polemica sterile e distruttiva che non a tutto questo, dimostrandosi in tutto e per tutto non dissimili da Salvini e dalla Meloni».

È salito da 8 a 16 il numero di persone risultate positive ai test per il coronavirus effettuati dall’Usl 6 Euganea di Padova a seguito di un assembramento dovuto a un funerale organizzato dalla comunità camerunense per ricordare un concittadino morto nello scorso febbraio. Nessuno dei contagiati è stato ricoverato. Sono stati effettuati dalla Usl 130 tamponi sui partecipanti alla cerimonia e sui loro contatti più stretti, e altri 50 verranno effettuati il 18 luglio.

Non ci sarà una proroga dei versamenti fiscali prevista per il 20 luglio. A confermarlo, con una risposta data durante il question time in commissione Finanze alla Camera, è stato il sottosegretario al Tesoro, Alessio Villarosa. «Il governo – ha detto il sottosegretario – ha rinviato le scadenze ordinarie del 30 giugno e del 30 luglio con maggiorazione dello 0.4 per cento, rispettivamente al 20 luglio e al 20 agosto. L’ulteriore proroga richiesta, secondo gli uffici, inciderebbe sull’elaborazione delle previsioni delle imposte autoliquidate della Nota di aggiornamento al DEF che, come noto, deve essere presentata al Parlamento entro la fine del mese di settembre».

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