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  • Venerdì 17 luglio 2020

La riunione del Consiglio Europeo, spiegata

Quella di cui si parla da giorni e che finora non ha prodotto risultati: si parla tra le altre cose del Fondo per la ripresa, come racconta la nuova puntata del podcast di Konrad

Da sinistra a destra: il primo ministro olandese Mark Rutte, la cancelliera tedesca Angela Merkel, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, e il presidente francese Emmanuel Macron a Bruxelles (AP Photo/Francisco Seco, Pool)
Da sinistra a destra: il primo ministro olandese Mark Rutte, la cancelliera tedesca Angela Merkel, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, e il presidente francese Emmanuel Macron a Bruxelles (AP Photo/Francisco Seco, Pool)

Nell’ultima puntata della seconda stagione del podcast di Konrad, la sezione del Post che si occupa di cose europee, parliamo della riunione del Consiglio Europeo – l’organo che riunisce i capi di stato e di governo dell’Unione Europea – che si terrà a Bruxelles il 17 e 18 luglio. Sarà la riunione più attesa degli ultimi anni: i leader devono trovare un compromesso sia sul Fondo per la ripresa, il principale strumento per stimolare la ripresa economica europea dopo la pandemia da coronavirus, sia sul nuovo bilancio pluriennale dell’Unione. Ne abbiamo discusso con gli europarlamentari Irene Tinagli del Partito Democratico e Marco Zanni della Lega.

Trovate la puntata anche su iTunes o Spotify. Qui, invece, potete recuperare le prime cinque puntate e quelle della prima stagione, uscite fra il 2018 e il 2019. La redazione di Konrad cura anche una newsletter che esce ogni due settimane: ci si iscrive qui.

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La seconda stagione del podcast di Konrad è stata cofinanziata dall’Unione europea nel quadro del programma di sovvenzioni del Parlamento europeo nell’ambito della comunicazione. Il Parlamento europeo non ha partecipato alla sua preparazione e non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto, né si considera da essi vincolato. Gli autori, le persone intervistate, gli editori o i distributori del programma ne sono gli unici responsabili, conformemente al diritto applicabile. Inoltre il Parlamento europeo non può essere ritenuto responsabile di eventuali danni diretti o indiretti derivanti dalla realizzazione del progetto.