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  • Lunedì 6 luglio 2020

La domenica di Musa Juwara

A 14 anni partì da solo dal Gambia, attraversò il Mediterraneo con un barcone e arrivò in Italia soccorso da una nave tedesca: ieri ha segnato il suo primo gol in Serie A

Musa Juwara con la maglia del Bologna (Alfredo Falcone/LaPresse)
Musa Juwara con la maglia del Bologna (Alfredo Falcone/LaPresse)

Nell’ultima giornata di Serie A il Bologna ha battuto l’Inter a Milano grazie ai gol dei suoi giovani giocatori gambiani, Musa Barrow e Musa Juwara. Barrow non è una sorpresa per la Serie A, dato che dopo due stagioni passate a Bergamo con l’Atalanta, lo scorso gennaio è stato comprato dal Bologna per 18 milioni di euro, e in campionato ha già segnato dieci volte. Quella di Juwara, invece, è tutta un’altra storia.

Il diciottenne gambiano del Bologna ha segnato all’Inter il suo primo gol in Serie A a quattro anni di distanza dal suo arrivo in Italia. Il 10 giugno 2016 Juwara fu infatti tra i 536 migranti soccorsi dalla nave tedesca FGS Frankfurt mentre attraversavano il canale di Sicilia stipati a bordo di un barcone partito dalle coste del Nord Africa. Juwara, allora quattordicenne, sbarcò al Molo Marconi del Porto di Messina dopo aver affrontato il viaggio da solo.

Venne poi mandato in un centro accoglienza in provincia di Potenza, dove nell’attesa di conoscere gli sviluppi della sua situazione, fu visto giocare a calcio da alcuni membri della Virtus Avigliano, squadra locale dilettantistica, i quali lo selezionarono con il benestare dell’allenatore Vitantonio Suma. Nella categoria allievi regionali Juwara arrivò a segnare 29 gol in una stagione, contribuendo in modo decisivo alla vittoria del campionato. Di lì a poco Suma e la moglie, l’avvocata Loredana Bruno, vennero riconosciuti come i suoi tutori legali.

Juwara parla con Rodrigo Palacio dopo il gol all’Inter (LaPresse/Fabio Ferrari)

Il talento di Juwara divenne noto in tutta la zona e inevitabilmente iniziò ad attrarre società più importanti. Il Chievo Verona fu la prima a interessarsi seriamente, tanto che nel gennaio 2018, dopo alcune complicazioni legate al suo status di minorenne extracomunitario non accompagnato, lo aggregò alla sua squadra Primavera. Le potenzialità di un giovane calciatore si vedono anche da come riesce ad “annullare” le differenze tra i campionati in cui gioca: al suo primo anno nel campionato Primavera, Juwara segnò subito otto gol e si dimostrò adatto a un nuovo livello di competitività.

Dopo un breve periodo in prestito al Torino, Juwara tornò al Chievo nella primavera del 2019. Con la squadra già retrocessa, a maggio esordì in Serie A contro il Frosinone. Proprio la retrocessione del Chievo in Serie B fu vista come un’opportunità dal Bologna, che lo comprò a titolo definitivo per mezzo milione di euro. Da allora Juwara ha raggiunto una tappa dietro l’altra: esordio in prima squadra in Coppa Italia il 4 dicembre, esordio in Serie A il 7 febbraio, primo gol il 5 luglio. «Un giorno da ricordare. Voglio ringraziare il mister [Siniša Mihajlović] per aver creduto in me», ha scritto su Instagram qualche ora dopo la partita.