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  • Venerdì 3 luglio 2020

Chi è Ghislaine Maxwell

È stata a lungo fidanzata e socia di Jeffrey Epstein, dopo una vita piuttosto notevole: il suo arresto potrebbe fare luce su nuovi abusi e violenze del finanziere americano

(Laura Cavanaugh/Getty Images)
(Laura Cavanaugh/Getty Images)

Ieri, in New Hampshire, è stata arrestata Ghislaine Maxwell, ex fidanzata e socia del finanziere Jeffrey Epstein, morto in carcere circa un anno fa. Le accuse nei confronti di Maxwell sono gravissime: secondo i procuratori che seguono il suo caso avrebbe aiutato Epstein a individuare e abusare di moltissime ragazze minorenni nei primi anni Duemila.

Il suo nome potrebbe non dire moltissimo a chi vive al di fuori degli Stati Uniti, ma per anni Maxwell è stata una dei pilastri dell’alta società di New York: le agenzie fotografiche sono piene di foto in cui è ritratta assieme a attori, politici e intellettuali e nella sua attività mondana era inseparabile da Epstein, con cui era rimasta in ottimi rapporti anche dopo la fine della loro relazione.

I procuratori sperano che l’arresto di Maxwell possa portare a nuove informazioni sulle violenze sessuali e gli abusi di cui Epstein è ritenuto responsabile, e che avrebbero potuto comportare fino a 45 anni di carcere. Al momento il caso riguarda tre ragazze avvicinate fra il 2002 e il 2005, ma i procuratori che seguono le indagini ritengono che attorno a Epstein ci siano ancora moltissimi punti oscuri (il New York Times stima che almeno 70 donne siano interessate a ottenere un risarcimento dal fondo che cura le proprietà di Epstein).

Maxwell è nata nel 1961 in Francia, ultima di nove figli di una esperta di studi sul nazismo e l’olocausto, Elisabeth Maxwell, e un editore di successo, Robert Maxwell, ex eroe di guerra diventato ricco imprenditore, proprietario fra le altre cose del tabloid britannico Mirror e di importanti quote in note società editoriali come MTV Europe e la casa editrice Macmillan. I Maxwell erano ricchissimi e Maxwell è cresciuta in un palazzo da più di cinquanta stanze nel Buckinghamshire, a poca distanza dall’università di Oxford, dove si laureò nei primi anni Ottanta.

Dopo i primi lavori da giornalista – all’European, il settimanale fondato da suo padre – e da dirigente di calcio – allo Oxford United, di proprietà di suo padre – la sua vita cambiò nel 1991, poco dopo che suo padre la spinse a trasferirsi negli Stati Uniti per curare meglio gli affari di famiglia.

Robert Maxwell fu ritrovato annegato alle Canarie a pochi metri di distanza dal suo yacht: le cause della sua morte non sono state mai chiarite, ma poco dopo si scoprì che era pieno di debiti e che il suo impero mediatico era sul punto di sgretolarsi. Senza più un ingente patrimonio o conoscenze particolari, Ghislaine Maxwell si trasferì in un piccolo appartamento a New York.

Non è chiarissimo come e quando Maxwell incontrò Epstein, che in quegli anni era uno dei finanzieri più in vista della città e frequentava fra gli altri l’allora presidente Bill Clinton e il futuro presidente Donald Trump. A metà degli anni Novanta i due iniziarono un rapporto strettissimo che proseguì anche dopo la relazione. Fu lei a introdurlo «nel mondo delle celebrità e dei dirigenti d’azienda che avrebbe formato la sua cerchia», scrive il New York Times (fra di loro c’era anche il principe Andrew della monarchia britannica, vecchio amico di Maxwell).

Maxwell viene descritta come una persona estremamente socievole e vitale, abituata a frequentare persone importanti e condividere serate, conversazioni, opportunità economiche. Molti ritenevano che bilanciasse Epstein, che invece era molto più introverso: una testimone ha raccontato al New York Times che durante una festa organizzata da Epstein e Maxwell alla fine degli anni Novanta, lui comparve soltanto dopo che tutti gli ospiti avevano preso posto a tavola.

A Maxwell piaceva anche «stupire» con battute piuttosto pesanti, ricorda Vanity Fair: a chi partecipava alle feste era solita dire che si manteneva magra perché a Epstein piacevano le donne magre, e che per farlo usava «lo stesso metodo che i nazisti usarono con gli ebrei, la dieta di Auschwitz» (suo padre Robert Maxwell era ebreo).

Nel 2000 Maxwell si trasferì in un enorme appartamento che Epstein le comprò nel centro di New York, a poca distanza dalla principale abitazione di Epstein, e dopo la fine della loro relazione continuò a frequentarlo diventando «una cosa a metà fra la sua ex fidanzata, una sua dipendente, la sua migliore amica, e la sua tuttofare», ha raccontato al New York Times una finanziera che frequentava le feste di Maxwell e Epstein.

Fra i suoi compiti, i procuratori che indagano sul suo conto sospettano anche che ci fosse quello di procurare ragazze minorenni per Epstein, preferibilmente vulnerabili o senza una rete di supporto. «Maxwell le attirava, otteneva la loro fiducia, e poi le conduceva in una trappola piazzata da lei e Epstein», ha detto la procuratrice Audrey Strauss in una recente conferenza stampa.

Virginia Giuffre, una delle principali accusatrici di Epstein, nel 2009 raccontò che fu notata da Maxwell mentre lavorava come valletta a un club di Mar-a-Lago, in Florida. «Maxwell la invitò a casa di Epstein promettendole che poteva imparare a fare dei massaggi e guadagnare molti soldi», scrive il New York Times. Giuffre racconta che Epstein abusò sessualmente di lei il giorno che la conobbe, e che successivamente Maxwell le diede 200 dollari. All’epoca Giuffre aveva 16 anni (Maxwell ha negato le accuse di Giuffre).

Secondo le accuse contenute nel mandato di arresto, Maxwell ha aiutato Epstein ad abusare di molte ragazze in varie occasioni e parti del mondo, fra cui anche a Londra e a New York. Sembra che a volte Maxwell assistesse di persona agli abusi, cosa che «aiutava a mettere le vittime a loro agio perché una donna adulta era presente nella stanza», si legge nel mandato. Non è ancora chiaro, comunque, se i procuratori abbiano già individuato tutti gli abusi compiuti da Epstein negli anni.

La vita sociale di Maxwell si interruppe bruscamente nel 2015, quando si ritirò dalle feste altolocate di New York e iniziò ad essere presa di mira dai procuratori che stavano indagando il caso di Epstein. Nei mesi scorsi era stata avvistata a Londra, sebbene il suo avvocato sostenesse di non conoscere i suoi spostamenti. Al momento dell’arresto si trovava in New Hampshire, nel tentativo di nascondersi dai procuratori. Negli ultimi mesi aveva cambiato casa e numero di telefono più volte, pagando le sue spese solo in contanti e facendosi spedire la corrispondenza con nomi di altre persone.

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