Il capo di CrossFit Greg Glassman si è dimesso dopo le sue dichiarazioni su George Floyd


Una palestra CrossFit a Jeffersonville, in Indiana, negli Stati Uniti, il 22 maggio 2020 (Josh Cook/AP)
Una palestra CrossFit a Jeffersonville, in Indiana, negli Stati Uniti, il 22 maggio 2020 (Josh Cook/AP)

Greg Glassman, fondatore del marchio e del sistema di fitness CrossFit, si è dimesso dal ruolo di amministratore delegato della società dopo le polemiche conseguenti a un suo tweet offensivo e ad alcune sue dichiarazioni su George Floyd, l’afroamericano ucciso da un poliziotto bianco a Minneapolis lo scorso 25 maggio. Sabato scorso Glassman, che è anche proprietario della società che detiene i diritti del marchio, la CrossFit Inc, aveva dichiarato di «non piangere per la morte di George Floyd» in una videoconferenza tra esperti del settore fitness.

Successivamente aveva risposto con un gioco di parole («FLOYD-19») a un tweet dell’account dell’Institute for Health Metrics and Evaluation di Seattle che spiegava che le condizioni sociali degli afroamericani negli Stati Uniti hanno conseguenze negative anche sulla salute pubblica. Glassman aveva inoltre aggiunto una critica alla gestione nazionale dell’epidemia da coronavirus.

https://twitter.com/CrossFitCEO/status/1269404726581288960

Dopo le parole di Glassman, CrossFit aveva perso importanti collaborazioni, sponsorizzazioni e centinaia di palestre in tutto il mondo aveva ritirato la propria affiliazione al marchio. Inoltre critiche erano arrivate dagli atleti più in vista e l’azienda di abbigliamento Reebok, suo sponsor principale, aveva annunciato l’interruzione dei rapporti con l’azienda.

Nella nota con cui ha comunicato le proprie dimissioni Glassman spiega di aver «creato una spaccatura nella comunità di CrossFit» e di aver «ferito involontariamente molti dei suoi membri». Il suo successore alla guida di CrossFit sarà Dave Castro.