Le notizie di sabato sul coronavirus in Italia

La Protezione Civile ha comunicato 270 nuovi casi positivi, di cui 142 in Lombardia, e 72 morti registrate nelle ultime 24 ore

Roma, 6 giugno 2020 (ANSA/ANGELO CARCONI)
Roma, 6 giugno 2020 (ANSA/ANGELO CARCONI)

Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Protezione Civile, nelle ultime 24 ore in Italia sono stati accertati 270 nuovi casi positivi di coronavirus. Le morti legate al coronavirus sono state invece 72. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 293, un numero che ormai continua a diminuire da diverse settimane e che riflette una situazione negli ospedali italiani, e soprattutto in quelli delle regioni del Nord più colpite, molto migliore rispetto a un mese e mezzo fa. I tamponi totali processati a oggi sono 4.187.057, mentre i pazienti “guariti o dimessi” sono in totale 165.078.

Anche nelle ultime 24 ore la regione italiana più colpita è stata la Lombardia, che ha comunicato 142 nuove positività. Dall’inizio dell’emergenza, la Lombardia ha fatto registrare 90.070 casi di contagio e 16.249 morti, numeri molto superiori rispetto alla seconda regione italiana più colpita per numero di casi totali, il Piemonte, che ha fatto registrare finora 30.845 casi positivi accertati e 3.934 morti. Nella provincia di Milano, dove il picco dei contagi è arrivato dopo quello di altre province lombarde, tra cui Lodi, Cremona, Bergamo e Brescia, i nuovi casi positivi sono stati 59 (ieri erano 99), di cui 29 a Milano città (ieri 52).

Oggi cinque regioni non hanno registrato contagi: Basilicata, Calabria, Molise, Umbria e Campania, e altre dieci regioni ne hanno registrati meno di dieci ciascuna.

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Secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins University, che dall’inizio dell’epidemia tiene conto del totale dei casi positivi e dei morti per coronavirus registrati nel mondo, l’Italia è il terzo paese europeo per numero di contagiati, con 234.801 casi accertati, dietro il Regno Unito e la Spagna, e il secondo per numero di morti (33.846), dietro solo al Regno Unito.

Questi, comunque, sono numeri da prendere con estrema cautela: in Italia, così come in moltissimi altri paesi del mondo, il numero dei casi positivi accertati comprende solo le persone che sono risultate positive al tampone, ma non le centinaia di migliaia di persone che hanno contratto il virus e non hanno mai fatto il test, e che quindi non sono mai rientrate nei conteggi ufficiali. Un discorso simile si deve fare per il numero dei morti, e anche il numero dei guariti e dimessi deve essere preso con le molle (qui c’è la spiegazione lunga sui numeri e sulle necessarie prudenze da avere nell’interpretarli).

Le notizie di oggi

Sabato il ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno diffuso i risultati del monitoraggio degli indicatori per la cosiddetta “Fase 2” relativi alla settimana tra il 25 e il 31 maggio. I risultati mostrano un quadro generale positivo, «favorevole con una generale diminuzione nel numero di casi ed una assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali», ma nel documento si parla anche della presenza di focolai di trasmissione ancora attivi. Si dice però che l’indice di trasmissibilità (Rt) mostra valori medi al di sotto di 1 in tutte le regioni italiane.

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La Camera dei deputati ha convertito in legge il “decreto scuola”, che era stato approvato lo scorso 8 aprile dal Consiglio dei ministri e che conteneva le norme per lo svolgimento e la conclusione dell’anno scolastico in corso, stravolto a causa dell’epidemia da coronavirus. La legge prevede che la maturità avrà solo la prova orale e si svolgerà in presenza davanti a una commissione di sei insegnanti interni e di un presidente esterno. L’esame di terza media avverrà invece online: la valutazione coinciderà con quella finale sull’anno trascorso data dal consiglio di classe e terrà conto di un elaborato scritto dagli studenti, che sarà esposto in videoconferenza.

La norma stabilisce anche le modalità con cui verrà svolto il concorso straordinario per assumere 32mila docenti “precari” che insegnano da almeno tre anni.

Oggi, inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha detto di avere cambiato idea sulle mascherine: ha detto che dovrebbero essere indossate sempre nei luoghi pubblici, perché «forniscono una barriera per le goccioline potenzialmente infettive». In precedenza l’OMS aveva sostenuto che non ci fossero prove sufficienti per dire che le persone sane dovessero indossare la mascherina.