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  • Venerdì 5 giugno 2020

Ancora molti video di violenze della polizia americana contro le proteste, o i passanti

Nonostante le moltissime critiche continuano a esserci brutalità senza ragioni e arresti indiscriminati

(Scott Heins/Getty Images)
(Scott Heins/Getty Images)

In moltissime città degli Stati Uniti la polizia sta continuando a reprimere con la violenza le manifestazioni di protesta contro il razzismo innescate dalla morte di George Floyd, avvenuta il 25 maggio a Minneapolis, in Minnesota. Le proteste sono le più estese da diversi anni e sono rimaste in larghissima parte pacifiche. Nonostante le molte critiche ricevute da giornalisti, associazioni per i diritti umani e leader politici – soprattutto Democratici – un po’ ovunque la polizia sta continuando a usare la stessa dura strategia per gestire le proteste. Da giorni il presidente Trump chiede in pubblico e in privato ai governatori di usare la massima durezza contro i manifestanti.

A Buffalo, nello stato di New York, due poliziotti hanno spinto a terra un uomo di 75 anni che stava solo parlando, isolato dalle proteste. Dopo la caduta l’uomo ha sanguinato vistosamente dalla testa ma non è stato soccorso da un gruppo di poliziotti che gli è passato accanto. In un comunicato stampa diffuso poco dopo, la polizia di Buffalo aveva sostenuto che l’uomo fosse inciampato. Dopo che il video dell’aggressione è circolato online, i due poliziotti sono stati identificati e sospesi. L’uomo è in condizioni gravi ma non è in pericolo di vita.

https://twitter.com/WBFO/status/1268712530358292484

A Los Angeles, nel quartiere di Fairfax, un gruppo di poliziotti ha iniziato improvvisamente a usare manganelli e proiettili di gomma dopo una conversazione con un gruppo di manifestanti. Matt McGorry, un attore americano noto soprattutto per Orange Is the New Black, ha assistito alla scena e raccontato che i poliziotti hanno attaccato i manifestanti mentre molti di loro avevano le mani alzate. ABC 7 ha chiesto conto dell’incidente alla polizia di Los Angeles, che ha risposto con un comunicato molto generico.

Ad Asheville, in North Carolina, un gruppo di poliziotti ha distrutto un presidio medico messo in piedi da alcuni volontari per curare i manifestanti feriti. In un video circolato molto su Instagram, si vede un poliziotto calpestare con forza quello che resta della struttura. Il capo della polizia della città si è scusato.

https://www.instagram.com/p/CA-PS_nHGDK/?igshid=nasyehvixrqs

A Indianapolis una donna afroamericana è stata picchiata con forza da alcuni poliziotti dopo che si era liberata dalla presa di un poliziotto simile a un palpeggiamento. Dopo essere stata sbattuta sul marciapiede, uno degli agenti le ha tenuto premuto il manganello sul collo. La polizia di Indianapolis ha annunciato un’inchiesta interna sull’incidente.

https://www.instagram.com/p/CBBRt_Vn2yy/

A Austin, in Texas, uno studente universitario afroamericano di 20 anni ha ricevuto un proiettile di gomma in testa, che gli ha provocato una frattura del cranio e una commozione cerebrale. Poco dopo l’incidente alcuni manifestanti hanno cercato di portarlo al pronto soccorso, ma la polizia ha sparato a loro e ai soccorritori. La polizia di Austin si è scusata per l’incidente.

A Van Nuys, a nord di Los Angeles, una donna afroamericana ha attirato l’attenzione della polizia durante il saccheggio di alcuni negozi. La donna è stata arrestata, nonostante una giornalista abbia ripetuto a più poliziotti che non c’entrava nulla.

A Seattle, durante una manifestazione pacifica, una giornalista di NBC News è stata colpita in diretta tv con una granata stordente. Dopo l’incidente ha raccontato che la polizia aveva disperso i manifestanti con la violenza, usando gas lacrimogeni e sparando alla testa dei manifestanti con proiettili di gomma.

Durante una manifestazione a Tampa, in Florida, una donna è stata picchiata e immobilizzata da tre poliziotti, nonostante non stesse opponendo resistenza. Un gruppo di altri poliziotti ha sparato del gas lacrimogeno ai manifestanti preoccupati per le condizioni della donna.

A New York da alcuni giorni è stato imposto un coprifuoco per prevenire nuove violenze. La situazione è rimasta comunque molto tesa in diversi distretti: in particolare nel Bronx, in cui vivono soprattutto afroamericani e ispanici. Nella notte fra giovedì e venerdì sono circolati diversi video in cui la polizia picchia i manifestanti e arresta decine di persone fra cui soccorritori e osservatori della National Lawyers Guild, un’associazione che offre sostegno legale.