Le notizie di lunedì sul coronavirus in Italia

I casi accertati sono 300 in più di ieri e i morti sono 92. I ricoverati in terapia intensiva scendono a 541

Primo giorno di riapertura in una piscina di Roma, 25 maggio 2020 (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
Primo giorno di riapertura in una piscina di Roma, 25 maggio 2020 (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 300 nuovi casi di contagio da coronavirus, secondo i dati diffusi lunedì dalla Protezione Civile, e 92 morti. In totale, quindi, il bilancio ufficiale dall’inizio dell’epidemia è di 230.158 casi accertati e 32.877 morti. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 541, 12 in meno rispetto a ieri. I tamponi totali processati a oggi sono 3.482.253, 35.241 più di ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 1.412, per un totale di 141.981.

In Lombardia sono stati registrati 148 nuovi casi di contagio. Il bilancio lombardo continua a essere di gran lunga il peggiore d’Italia e ammonta complessivamente a 87.258 casi di contagio e 15.874 morti. Nella provincia di Milano i nuovi casi di contagio accertati sono stati 46, di cui 27 a Milano. ma la provincia con più nuovi casi è ancora Bergamo, 48. Ieri “i flussi provenienti dalla rete ospedaliera e le anagrafi territoriali” non avevano segnalato decessi: ecco perché. Nelle altre regioni italiane i casi sono enormemente meno, in Piemonte meno di un terzo della Lombardia, in Emilia-Romagna un quinto, quattordici regioni registrano meno di dieci casi e quattro regioni nessun caso.

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Leggendo i dati comunicati ogni giorno dalla Protezione Civile bisogna usare alcune cautele: in primo luogo per la distinzione tra il numero delle persone attualmente positive e quello complessivo dei contagiati, che può creare un po’ di confusione; e in secondo luogo perché sappiamo ormai che i contagiati e i morti sono molti di più di quelli rilevati dai dati. Inoltre c’è un problema su cosa intenda la Protezione Civile quando parla di “guariti”: si è scoperto infatti che questo dato comprende anche le persone dimesse dagli ospedali, ma che potrebbero essere ancora malate, mentre non comprende tutti quelli che sono guariti dopo essere stati malati, ma che non avendo fatto il tampone non sono mai entrati nei numeri ufficiali dei malati.

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Le altre notizie di oggi

Già questa settimana dovrebbe essere pubblicato il bando per il reclutamento dei 60mila cosiddetti “assistenti civici”, i volontari coordinati dalla Protezione Civile che aiuteranno le autorità locali a gestire la “Fase 2” dell’emergenza coronavirus. Ma l’iniziativa voluta dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha attirato numerose critiche sia da parte delle opposizioni che dei partiti di governo. Persino il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha dichiarato di non sapere nulla del bando.

Il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento del M5S Gianluca Castaldi parla di «una fuga in avanti di Boccia» che «non convince il M5S». Matteo Renzi nella sua eNews scrive: «Boh, solo a me sembra una follia finalizzata ad avere visibilità? Come spesso accade la penso come Matteo Orfini. Non sarebbe meglio valorizzare di più il terzo settore e il servizio civile?». Orfini parlamentare e ex presidente del PD aveva infatti scritto su Facebook: «Se apri i locali nei luoghi dove ci sono i locali le persone ci vanno. Se non vuoi che ci vadano o vuoi che ci vadano in numero limitato, organizzi prima afflusso, modalità e controlli. Non servono assistenti civici. Servono ministri che facciano i ministri e amministratori che facciano gli amministratori. Non una schiera di influencer che commentano indignati le foto del giorno».

Per quanto riguarda le opposizioni, Giorgia Meloni ha detto «Cos’è, la versione grillo-piddina dei guardiani della rivoluzione? Credo veramente che si stia esagerando. La deriva autoritaria alla quale stiamo assistendo sta assumendo contorni grotteschi ma non per questo meno pericolosa di ogni altra deriva liberticida. Al Governo consiglio di non tirare troppo la corda perché gli italiani sono stanchi e arrabbiati». Per il presidente del Veneto Luca Zaia l’idea di introdurre degli assistenti civici è «una sconfitta sociale perché pensare che devi mandare uno a controllare se indossi la mascherina che è un farmaco salvavita significa che abbiamo un problema culturale».

Nel primo fine settimana della cosiddetta “Fase 2”, dopo le riaperture di lunedì 18 maggio, il ministero dell’Interno ha comunicato che durante i controlli per il contenimento del Covid-19 sono state denunciate 1.321 persone. Tra sabato e domenica sono stati controllati 238.488 cittadini: ad essere sanzionato è stato lo 0,55 per cento delle persone controllate. Per quanto riguarda i dati settimanali, dal 18 al 24 maggio sono state controllate dalle forze dell’ordine in totale 881.355 persone e 342.295 esercizi commerciali. I titolari di esercizi commerciali sanzionati sono stati 32, mentre a 4 attività è stata imposta la chiusura.

Per quanto riguarda l’app Immuni secondo il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, ospite oggi di 24Mattino, sarà pronta al massimo tra due settimane. L’app, ha spiegato Sileri, «rientra in una riorganizzazione della medicina territoriale e della medicina preventiva, è un tracing importantissimo e quando sarà attivo darà ulteriori informazioni su tracciamento e diffusione della malattia»

Il sindaco di Milano Beppe Sala invece, durante la sua quotidiana diretta Facebook sull’emergenza coronavirus, ha commentato le immagini della cosiddetta “movida” di quest’ultimo fine settimana dopo la riapertura di bar e ristoranti e ha dichiarato di voler «evitare chiusure a tutela di chi sta lavorando», malgrado sia «altrettanto chiaro che questo weekend non è stato sereno e non possiamo immaginarne un secondo in questo modo». Per Sala va ricercata «una formula» per gestire meglio i flussi di persone nelle zone più critiche.

Oggi è stato inoltre il giorno delle riaperture di palestre e piscine: le uniche eccezioni riguardano la Lombardia (dove sia palestre che piscine rimarranno chiuse almeno fino al 31 maggio) e la Basilicata (dove saranno chiuse fino al 3 giugno). Alcune città, come Bologna e Palermo, hanno deciso di rimandare a giugno la riapertura degli impianti sportivi comunali. La riapertura di palestre e piscine può avvenire solo attenendosi a regole molto scrupolose, in generale più dettagliate rispetto a quelle per le altre attività, dato che si tratta di luoghi dove ci può essere un maggiore contatto fisico. Qui abbiamo spiegato nel dettaglio quali sono le regole per le riaperture.