Il “decreto rilancio”, spiegato

Dagli aiuti a fondo perduto alle imprese ai nuovi sussidi per lavoratori autonomi e precari: cosa contiene il nuovo decreto del governo per frenare la crisi economica

(Ufficio stampa di Palazzo Chigi)
(Ufficio stampa di Palazzo Chigi)

Mercoledì sera il governo ha approvato il cosiddetto “decreto rilancio”, un nuovo decreto legge per contenere la crisi economica causata dall’epidemia, che ha stanziato 55 miliardi di euro in aiuti ai lavoratori, alle famiglie e alle imprese. Il decreto contiene nuove misure sulla cassa integrazione, sugli aiuti ai lavoratori autonomi e per il sostegno alle imprese, compresi versamenti a fondo perduto.

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L’obiettivo del decreto è aumentare la quantità di risorse già stanziata dai precedenti interventi, e risolvere alcuni dei problemi nella trasmissione degli aiuti all’economia che si sono manifestati fin qui (come i problemi della cassa integrazione e quelli dei prestiti alle imprese).

Anche se i principali ambiti di intervento e le risorse stanziate sono già stati annunciati ieri, e una bozza del testo del decreto circola tra gli addetti ai lavori, i dettagli del decreto (e il suo testo definitivo) non sono ancora stati resi pubblici. Bisognerà attendere sia per conoscere i particolari del funzionamento delle varie norme, sia per vedere se riusciranno a superare i problemi di implementazione incontrati nelle scorse settimane.

Aiuti a fondo perduto
Una delle voci più cospicue del decreto è lo stanziamento di sei miliardi di euro in aiuti a fondo perduto, destinati alle piccole e medie imprese con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro l’anno. Per ricevere l’aiuto, un’impresa deve aver subìto un calo del fatturato nel mese di aprile di almeno un terzo rispetto all’aprile dell’anno scorso. A seconda delle sue dimensioni riceverà un aiuto proporzionale alla perdita. Le imprese con un fatturato fino a 400 mila euro riceveranno un aiuto a fondo perduto pari al 20 per cento della perdita subita, quelle con un fatturato inferiore a un milione del 15 per cento e quelle con un fatturato tra uno e cinque milioni riceveranno il 10 per cento delle loro perdite.

Per spiegare il meccanismo, il Corriere della Sera ha fatto questo esempio:

Il fatturato dell’impresa Gamma nel 2019 è stato 350 mila euro, nel mese di aprile 2019 ha incassato 32 mila euro, mentre nell’aprile del 2020, causa coronavirus, è scesa a 5 mila. La differenza è dunque pari a 27 mila euro, valore a cui viene applicato il 20% (il fatturato 2019 è stato inferiore a 400 mila euro), in questo caso, dunque, l’impresa Gamma potrà ottenere 5.400 euro a fondo perduto.

Aiuti alla ricapitalizzazione
Per le imprese più grandi, il decreto prevede la possibilità di richiedere l’aiuto dello Stato per ottenere iniezioni di capitale, una possibilità già prevista dai pacchetti di aiuti stanziati da paesi come la Germania. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri lo ha definito «un impegno senza precedenti per favorire la ricapitalizzazione». Grazie a questa modalità, lo stato potrà entrare nel capitale delle imprese che ne faranno richiesta tramite la Cassa Depositi e Prestiti. Le imprese che otterranno questa forma di aiuti non potranno distribuire dividendi ai loro azionisti.

Cancellazione e rinvio delle imposte
Il decreto prevede la totale cancellazione della rata di giugno dell’IRAP per tutte le società e le imprese individuali con un fatturato fino a 250 milioni di euro. Circa 2 milioni di imprese dovrebbero poter sfruttare la norma, ottenendo un risparmio fino a 4 miliardi di euro. Una cancellazione più limitata è stata decisa anche per la prima rata dell’IMU, soltanto per alberghi e stabilimenti balneari.

Sono state ulteriormente rinviate al 16 settembre le scadenze dei versamenti dell’IVA e dei contributi per le imprese che hanno subìto cali di fatturato, per quelle che appartengono ai settori più colpiti dalla crisi (come ristorazione, trasporti, turismo) e per quelle che si trovano nelle cosiddette “zone rosse” stabilite all’inizio della pandemia. Queste scadenze erano inizialmente state posticipate alla fine di maggio, ma con il protrarsi della crisi il governo aveva annunciato la sua intenzione di spostarle a dopo la fine dell’estate.

Il decreto stabilisce anche la sospensione fino al 31 agosto 2020 dei pignoramenti su stipendi, salari e pensioni effettuati dall’Agenzia delle entrate. I pagamenti richiesti dall’Agenzia per avvisi bonari e avvisi di accertamento in scadenza tra l’8 marzo e il giorno precedente a quello in cui entrerà in vigore il decreto sono rinviati al 16 settembre. Infine, è stata rinviata al primo settembre la notifica di 22 milioni di cartelle esattoriali e di 8,5 milioni di richieste di accertamento fiscale.

Cassa integrazione e licenziamenti
Il decreto amplia le risorse disponibili e cerca di rendere più semplici le pratiche per ottenere la Cassa integrazione, il principale ammortizzatore sociale utilizzato per continuare a pagare gli stipendi dei lavoratori lasciati a casa o che lavorano a orario ridotto a causa della crisi.

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Nelle ultime settimane si erano verificati numerosi problemi nel pagamento della cassa integrazione in deroga, che hanno portato a ritardi nei pagamenti di circa un terzo del totale di richieste di questo strumento. Il decreto cerca di accelerarne il pagamento eliminando la necessità per le aziende di passare dalle regioni, dove molte pratiche si erano bloccate. Dall’entrata in vigore del decreto, le imprese che vorranno sfruttare la cassa integrazione in deroga si rivolgeranno direttamente all’INPS, che dovrebbe iniziare i pagamenti entro 15 giorni dalla ricezione della richiesta.

Sconti sulle bollette
Il decreto stanzia circa 600 milioni per ridurre la componente fissa delle bollette (come i costi per la gestione del contatore), pagate da circa 3,7 milioni di piccole e medie imprese.

Indennità autonomi e atipici
Una grossa parte del decreto è dedicata ad ampliare gli aiuti destinati ai lavoratori autonomi, atipici e precari. Queste categorie riceveranno tra i 500 euro, la cifra destinata ai lavoratori domestici, e i 1.000 euro che spetteranno alle partite IVA che hanno perso almeno il 33 per cento del reddito nel secondo bimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa parte del decreto riguarda numerose categorie differenti e bisognerà attendere il testo definitivo per avere un’idea più chiara di quanto spetterà e a chi.

Il reddito di emergenza
Il decreto introduce un nuovo sussidio, il Reddito di emergenza, destinato ad aiutare quei nuclei familiari non coperti dagli attuali sussidi, come il Reddito di cittadinanza. Le famiglie che potranno beneficiare del cosiddetto “Rem” sono stimate in circa un milione. Il sussidio sarà tra i 400 e gli 800 euro ed è destinato a tutti i residenti in Italia con un reddito ISEE inferiore ai 15 mila euro. Tra i principali beneficiari sembra che ci saranno gli stranieri regolarmente residenti, che erano in gran parte esclusi dalle rigide regole del reddito di cittadinanza.

Sanatoria
Il decreto prevede anche la possibilità di sanare la posizione dei lavoratori in nero e di regolarizzare la posizione di lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno o con permesso di soggiorno scaduto. La sanatoria riguarderà in particolare i lavoratori del settore agricolo, domestico e di cura della persona. I cittadini stranieri che desiderano sfruttarla dovranno dimostrare di aver risieduto in Italia prima dell’8 marzo 2020.

Congedi parentali
Il decreto proroga la possibilità di richiedere il congedo parentale fino a 30 giorni per lavoratori dipendenti del settore privato con figli di età non superiore ai 12 anni. Durante il congedo sarà possibile ricevere un’indennità pari al 50 per cento dello stipendio. In alternativa sarà ancora possibile sfruttare il bonus baby sitter da 600 euro. Chi non lo ha ancora richiesto potrà farne una domanda cumulativa, per un totale di 1.200 euro che potranno essere spesi in centri estivi e altri servizi per l’infanzia.

Detrazioni per lavori di ristrutturazione
Per aiutare il settore dell’edilizia, il decreto prevede una serie di detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione anti-sismica e per quelli che favoriscono il risparmio energetico, come l’installazione di dispositivi di isolamento termico.

Bonus vacanze
Le famiglie con reddito ISEE non superiore a 40 mila euro avranno diritto a un bonus fino a 500 euro per effettuare vacanze in Italia. Il bonus potrà essere usato per pagare soggiorni in alberghi, bed&breakfast e agriturismi. Non è ancora chiaro come il bonus sarà erogato.

Bonus monopattini e biciclette elettriche
Una quantità di fondi non ancora del tutto precisata sarà spesa per favorire la “mobilità alternativa”. Questi fondi saranno usati per garantire bonus all’acquisto di monopattini elettrici e biciclette con pedalata assistita. Sono previsti anche stanziamenti per ridurre le tariffe degli abbonamenti al servizio di trasporto pubblico locale, ma anche in questo caso le modalità e il risparmio per i cittadini non sono ancora stati chiariti.

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