Elon Musk ha fatto perdere il 10 per cento alle azioni di Tesla con un tweet

In cui aveva scritto che secondo lui avevano un valore troppo alto: la società ha perso circa 13 miliardi di dollari di capitalizzazione

(Win McNamee/Getty Images)
(Win McNamee/Getty Images)

Venerdì l’imprenditore americano Elon Musk ha scritto su Twitter che il valore delle azioni della sua società tecnologica Tesla era troppo alto, secondo lui. Nel giro di pochi minuti, le azioni di Tesla hanno perso quasi il 10 per cento in borsa, passando da oltre 760 dollari l’una a meno di 690 dollari: una perdita di capitalizzazione – cioè il valore complessivo delle azioni – di circa 14 miliardi complessivi, e di circa 3 miliardi per quanto riguarda la sola quota di Musk.

Musk è noto per i suoi tweet controversi e apparentemente impulsivi, che in passato avevano già creato grosse conseguenze per la società. Nel 2018 aveva annunciato cripticamente su Twitter che Tesla si sarebbe ritirata dalla borsa, cosa che poi non era successa. La SEC, l’agenzia statunitense di controllo sulla borsa, aveva perciò richiesto che da quel momento in avanti i suoi tweet con informazioni sensibili avrebbero dovuto essere approvati da una commissione esterna. Il Wall Street Journal ha chiesto con un’email a Musk se stesse scherzando nel tweet e se l’avesse fatto controllare prima di pubblicarlo: «No», ha risposto laconicamente Musk.

Il caso dell’ultimo tweet sul valore troppo alto delle azioni di Tesla, in realtà, è stato diverso: perché Musk ha fatto un’ammissione apparentemente contro i suoi stessi interessi. John Coffee, docente di legge alla Columbia University, ha detto a CNN che Musk probabilmente non finirà nei guai, perché ha espresso un’opinione personale senza diffondere informazioni riservate. Secondo Coffee, poi, ha fatto una cosa che dovrebbe essere incoraggiata nei CEO: ha ammesso che il valore delle azioni della sua società sembrava troppo alto.

(Google)

Da tempo gli analisti economici discutono sul valore delle azioni di Tesla, che a gennaio aveva superato per la prima volta i 100 miliardi di dollari di capitalizzazione, superando Volkswagen e diventando la seconda azienda automobilistica del mondo come valore dopo Toyota. Ma nonostante il suo valore in borsa, Tesla è un’azienda minuscola se comparata alle altre principali: nel 2019, per esempio, ha venduto 368mila vetture, circa 30 volte meno di Volkswagen.

Da anni, quindi, alcuni analisti finanziari sostengono che dietro Tesla ci sia una bolla finanziaria, alimentata dalla fiducia verso il futuro delle auto elettriche e anche verso le capacità di Elon Musk. Nonostante le frequenti previsioni di un suo crollo, però, Tesla ha continuato a crescere e ad andare bene, nonostante occasionali crolli di valore e guai con la produzione. E i numerosi imbarazzanti incidenti capitati a Musk, che sarebbero stati fatali per molti altri amministratori delegati, sono stati dimenticati rapidamente: in tantissimi continuano ad avere grande fiducia nella sua società.

Dopo il tweet sulle azioni, Musk ne ha fatti altri strani e discussi: prima ha nuovamente chiesto di “liberare l’America”, come fa da giorni unendosi alle proteste contro le restrizioni per il coronavirus negli Stati Uniti. Poi ha detto che venderà tutti i suoi beni e che non possederà più una casa, aggiungendo in seguito che il tweet ha fatto arrabbiare la sua fidanzata, la cantante Grimes.