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  • Venerdì 3 aprile 2020

A New York i morti per il coronavirus sono raddoppiati in tre giorni

E la situazione negli ospedali resta gravissima: il governatore Cuomo ha firmato un ordine per requisire i ventilatori polmonari inutilizzati e distribuirli dove serve

Un uomo sull'autobus, nel Queens (Spencer Platt/Getty Images)
Un uomo sull'autobus, nel Queens (Spencer Platt/Getty Images)

Nello stato di New York il numero dei morti causati dal coronavirus è raddoppiato in tre giorni: dall’inizio dell’epidemia fino a martedì scorso erano morte 1.550 persone, mentre venerdì i morti sono diventati 2.935.
562 persone sono morte solo nelle ultime 24 ore, più di quante ne fossero morte nei primi 27 giorni di marzo, ha scritto il New York Times.

Lo stato di New York è quello degli Stati Uniti più colpito dalla crisi legata all’epidemia da coronavirus. I casi confermati sono 102.863, 57.159 solo nella città di New York, dove già da diversi giorni gli ospedali sono sovraffollati e c’è enorme carenza di attrezzature protettive per il personale medico e di ventilatori polmonari per i pazienti in intubazione nei reparti di terapia intensiva.

Il governatore dello stato, il Democratico Andrew Cuomo, venerdì ha annunciato di aver firmato un ordine esecutivo che permetterà di requisire da ospedali e strutture mediche private i ventilatori polmonari in eccesso o non utilizzati, per redistribuirli dove occorrono. L’approvvigionamento dei ventilatori polmonari è stato fin qui uno dei principali problemi per gli ospedali di New York, specialmente quelli delle aree più densamente popolate.

«Non abbiamo abbastanza ventilatori polmonari. Punto. Ho firmato un ordine esecutivo che permetterà allo stato di requisire e ridistribuire i ventilatori agli ospedali che ne hanno bisogno. La Guardia Nazionale si adopererà per spostare i ventilatori dove servono»

Per quasi due settimane, Cuomo e il sindaco di New York Bill de Blasio avevano chiesto un intervento diretto del governo federale per aiutare New York, scontrandosi con l’iniziale disinteresse del presidente Donald Trump, che li aveva accusati di aver chiesto più ventilatori polmonari di quelli che servivano. Trump aveva poi annunciato l’acquisto di migliaia di ventilatori e aveva ordinato a General Motors di iniziare a produrne, ma ci vorrà ancora tempo prima che vengano consegnati i primi macchinari.

Nella città di New York sono stati approntati quattro nuovi ospedali temporanei per fare fronte all’epidemia, ma oltre alla carenza di dispositivi di protezione e ventilatori polmonari, manca anche il personale medico. De Blasio ha chiesto che l’esercito mandi il suo personale per aiutare negli ospedali civili e ha chiesto che venga organizzato un sistema per fare arrivare a New York medici e infermieri dagli stati meno colpiti.

Per aiutare gli ospedali a gestire i casi non legati al coronavirus, lunedì era arrivata a New York anche la U.S.N.S. Comfort, una grande nave ospedale della marina miliare, con 1.000 posti letto.

LA USNS Comfort a Manhattan (Kena Betancur/Getty Images)

Della Comfort nelle ultime ore si era tuttavia parlato perché dopo quattro giorni aveva accettato a bordo solo 20 pazienti, anche a causa di rigide regole per l’accoglienza dei malati. Un’ambulanza che voleva portare un paziente alla Comfort era infatti obbligata a fare sosta prima in un ospedale della città per sottoporre il paziente a un test che confermasse l’assenza di coronavirus e solo a quel punto poteva raggiungere la nave. Venerdì la marina ha detto di aver cambiato le regole e che non servirà un test negativo per l’ammissione di nuovi pazienti a bordo della nave, ormeggiata a Manhattan.