Le nuove limitazioni in Lombardia e Piemonte

I presidenti delle due regioni hanno firmato ordinanze che prevedono la chiusura di uffici pubblici, studi professionali, cantieri

Attilio Fontana nella foto che ha pubblicato su Facebook per annunciare l'ordinanza
Attilio Fontana nella foto che ha pubblicato su Facebook per annunciare l'ordinanza

Sabato sera i presidenti delle regioni Piemonte e Lombardia hanno introdotto nuovi divieti per aperture, impieghi e spostamenti col fine di attenuare ulteriormente la diffusione del contagio da coronavirus.

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha firmato una nuova ordinanza con ulteriori limitazioni per le attività nella regione. L’ordinanza è stata anticipata con un post su Facebook, e ha una validità fino al 15 aprile: il testo completo è allegato in coda a questa pagina e consigliamo di leggerlo con attenzione perché le anticipazioni diffuse in un comunicato (che riprendiamo qui sotto) e su Facebook sono parziali (in particolare non contengono il passaggio “se non nei pressi delle proprie abitazioni” che conclude il divieto di attività motorie).

Il divieto di assembramento nei luoghi pubblici – fatto salvo il distanziamento (droplet) – e conseguente ammenda fino a 5mila euro;
La sospensione dell’attività degli Uffici Pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
La sospensione delle attività artigianali non legate alle emergenze o alle filiere essenziali;
La sospensione di tutti i mercati settimanali scoperti;
La sospensione delle attività inerenti ai servizi alla persona;
La chiusura delle attività degli studi professionali salvo quelle relative ai servizi indifferibili e urgenti o sottoposti a termini di scadenza;
La chiusura di tutte le strutture ricettive ad esclusione di quelle legate alla gestione dell’emergenza. Gli ospiti già presenti nella struttura dovranno lasciarla entro le 72 ore successive all’entrata in vigore dell’ordinanza;
Il fermo delle attività nei cantieri edili. Sono esclusi dai divieti quelli legati alle attività di ristrutturazione sanitarie e ospedaliere ed emergenziali, oltre quelli stradali, autostradali e ferroviari;
La chiusura dei distributori automatici cosiddetti ‘h24’ che distribuiscono bevande e alimenti confezionati;
Il divieto di praticare sport e attività motorie svolte all’aperto, anche singolarmente, se non nei pressi delle proprie abitazioni.
Restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie ma deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Il presidente della Regione Piemonte Cirio ha diffuso in un’ordinanza istruzioni in gran parte simili e valide fino al 3 aprile, per ora sintetizzate solo in un comunicato: “Chiudiamo tutto quello che è possibile chiudere in base ai poteri di cui dispongono le Regioni. Questa è la più grande emergenza affrontata dal Dopoguerra ad oggi. Sappiamo che stiamo chiedendo un grande sforzo a ogni cittadino, ma vi prego di comprendere che è la scelta giusta. La nostra libertà è un bene, ma la nostra vita lo è di più. Vi prego, proteggetela restando a casa”.

I mercati saranno possibili solo dove i sindaci potranno garantire il contingentamento degli accessi e il non assembramento, anche grazie all’utilizzo di transenne e sempre con il presidio costante dei vigili urbani;
L’accesso agli esercizi commerciali sarà limitato ad un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi di assistenza ad altre persone;
Chiusi gli uffici pubblici e gli studi professionali, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali ed indifferibili (oltre alla possibilità di attuare lo smart working);
Vietati gli spostamenti verso le seconde case;
Vietata la sosta e l’assembramento davanti ai distributori automatici “h24” che erogano bevande e alimenti confezionati;
Blocco delle slot machine e disattivazione di monitor e televisori da parte degli esercenti.
Restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie e i tabaccai (dove dovrà essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro).
Fermata l’attività nei cantieri, ad eccezione di quelli di interesse strategico;
Vietato l’assembramento di più di due persone nei luoghi pubblici.