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  • Venerdì 28 febbraio 2020

Negli Stati Uniti muoiono sempre più pedoni

E qualcosa del genere sta avvenendo anche in Italia, nonostante gli incidenti in generale diminuiscano: le cause sono i cellulari, i SUV e anche il caldo

(Spencer Platt/Getty Images)
(Spencer Platt/Getty Images)

La Governors Highway Safety Association (GHSA), un’associazione che raggruppa le persone che si occupano di sicurezza stradale in tutti gli stati degli Stati Uniti, ha pubblicato un nuovo rapporto sull’andamento degli incidenti mortali avvenuti nel paese nell’ultimo anno: sulla base dei dati dei primi sei mesi del 2019, il rapporto stima che durante tutto l’anno siano morti 6.590 pedoni, una cifra in crescita del 5 per cento rispetto al 2017 e di ben il 50 per cento rispetto al 2009, quando era stato toccato il minimo di 4.109 pedoni morti.

È una crescita che va avanti da dieci anni, e che ha portato il numero dei pedoni morti negli Stati Uniti al punto più alto dal 1988. Questo è avvenuto nonostante il numero di incidenti stradali sia in diminuzione negli ultimi anni: nella prima metà del 2019 sono scesi del 3,4 per cento e nel 2018 del 2,4 per cento, secondo i dati diffusi lo scorso ottobre dalla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), l’agenzia per la sicurezza stradale americana.

Considerando tutte le morti avvenute negli incidenti stradali, quelle dei pedoni nel 2009 rappresentavano il 12 per cento del totale, mentre nel 2018 sono arrivate al 17 per cento: per la prima volta dal 1982 i pedoni sono diventati la categoria più numerosa tra le persone morte negli incidenti stradali, più di automobilisti, motociclisti e ciclisti. Secondo il rapporto, in questo dato va considerato anche il fatto che le automobili negli ultimi anni sono diventate sempre più sicure, grazie anche a nuovi sistemi di sicurezza, come la frenata assistita, un fattore che ha fatto diminuire il numero di automobilisti morti.

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La GHSA imputa questa crescita delle morti dei pedoni a diversi fattori, tra cui l’aumento delle vendite di veicoli di grosse dimensioni (tra cui i SUV), che possono causare danni molto maggiori alle persone coinvolte negli incidenti, l’aumento delle temperature e l’utilizzo dei telefoni cellulari.

Per quanto riguarda le temperature, il rapporto dice che il caldo induce le persone a uscire di più a piedi, soprattutto la sera (secondo la GHSA ci sarebbe stato anche un incremento del 67 per cento delle morti dei pedoni durante le ore notturne, rispetto a quelle avvenute durante il giorno). A conferma di ciò, il rapporto cita il fatto che circa la metà delle morti dei pedoni sia avvenuta in cinque stati notoriamente caldi (California, Texas, Florida, Georgia e Arizona). Inoltre il caldo provocherebbe anche un aumento del consumo di bevande alcoliche, un ulteriore fattore che aumenterebbe il rischio di incidenti.

Per quanto riguarda i telefoni, invece, il rapporto spiega che negli Stati Uniti l’utilizzo è aumentato del 4 per cento tra il 2017 e il 2018, e del 400 per cento rispetto al 2009. Il collegamento tra la distrazione causata dai telefoni e l’aumento delle morti dei pedoni è solo una congettura, per quanto credibile, visto che non sempre è dimostrabile se il guidatore o il pedone fossero distratti dal proprio telefono al momento dell’incidente.

Com’è la situazione in Italia

La situazione in Italia non è al livello degli Stati Uniti, seppure si noti anche qui un aumento dei pedoni morti negli ultimi anni nonostante il calo generale degli incidenti stradali. Nel rapporto pubblicato lo scorso luglio dall’ACI e dall’ISTAT e riferito al 2018, si nota come nonostante il numero degli incidenti stradali sia in calo rispetto all’anno precedente – così come le morti di automobilisti, motociclisti e ciclisti – il numero di pedoni morti sia cresciuto dell’1,5 per cento. In totale i pedoni rappresentano circa il 18 per cento di tutti i morti in incidenti stradali.

L’indice di mortalità per i pedoni, pari a 3,2 ogni 100 incidenti per investimento di pedone, è quasi cinque volte superiore a quello delle persone a bordo delle automobili (0,7); per quanto riguarda i motociclisti l’indice di mortalità è 2,4 volte superiore, e per i ciclisti è invece doppio. Rispetto al 2001 le morti dei pedoni sono diminuite del 41 per cento, mentre rispetto al 2010 dell’1,9 per cento. Soprattutto quest’ultimo dato è nettamente inferiore a quello delle altre categorie di persone morte negli incidenti stradali: dal 2010 gli automobilisti morti sono diminuiti del 22,1 per cento, i motociclisti del 31,5 per cento e i ciclisti del 17,4 per cento.

La maggior parte degli incidenti, spiega il rapporto, avviene a causa della distrazione alla guida (per esempio per l’utilizzo dello smartphone), per il mancato rispetto delle regole di precedenza o del semaforo, e per la velocità troppo elevata. In tutto, questi tre gruppi rappresentano il 40,8 per cento delle cause di incidenti stradali in Italia.