Una canzone dei Fairport Convention

Quelli nella foto sono impostori, quella giusta è lei

(AP Photo)
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Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera.
La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina accountQui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: qui sotto, online sul Post, c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone.

Who knows where the time goes
È una canzone con una storia lunga, letteralmente lunga. Sandy Denny la scrisse e registrò la prima volta nel 1967, 53 anni fa. Il suo nome oggi credo non dica niente a novantanove italiani su cento, ma per la musica britannica lei è un’istituzione ammirata e leggendaria (poi il suo nome forse oggi non dice niente neanche a diciannove britannici su venti). Quando scrisse la canzone aveva vent’anni: era nata a Londra e di nonni scozzesi, e già da un paio d’anni cantava canzoni folk e tradizionali con discrete attenzioni pubbliche. Fu in diverse band, ma soprattutto nei Fairport Convention, una delle più importanti band folk britanniche di sempre, che riuscirono a occupare uno spazio internazionale che in quei decenni era quasi tutto degli americani.
E infatti la canzone divenne nota grazie a Judy Collins, all’inizio (che continua a comparire in questa newsletter parlando d’altri): che l’aveva scoperta e pubblicata, facendone il titolo di un suo disco del 1968. Nel 1969 però la misero in un loro disco anche i Fairport Convention con Sandy Denny. Lei è nella foto qui sopra, ma gli altri non c’entrano niente, sono i membri di un’altra band che si chiamava Led Zeppelin con cui Denny cantò in un loro disco. La canzone, col contributo di quello speciale borbottio di chitarra di Richard Thompson, divenne un classico del folk rock di quegli anni e della storia della musica; lei fece con i Fairport Convention tre dischi, poi si rimise in proprio, poi di nuovo brevemente con loro: sempre con grandi bravure di autrice e di cantante. Ma a metà degli anni Settanta il suo successo era diminuito e lei aveva grossi dolori personali e sentimentali, con guai di depressione, tossicodipendenza e alcolismo. Morì a 31 anni, nel 1978, per le conseguenze di una serie di incidenti legati al suo stato psicofisico, in un’agonia di un mese terribile.
Who knows where the time goes parla del non conoscere il tempo per le cose, che tutto intorno a te sembra così regolato, e di ancorarsi solo al tempo del proprio amore.
And I am not alone while my love is near me
I know it will be so until it’s time to go
So come the storms of winter and then
The birds in spring again
I have no fear of time
For who knows how my love grows?
And who knows where the time goes?

È l’ultima canzone che Sandy Denny cantò in pubblico.

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