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  • Venerdì 6 dicembre 2019

Un altro sciopero generale in Francia

Anche venerdì si sono fermati treni, metro e aerei, per protestare contro la riforma delle pensioni proposta dal presidente Emmanuel Macron

(AP Photo/Rafael Yaghobzadeh)
(AP Photo/Rafael Yaghobzadeh)

Venerdì 6 dicembre in Francia c’è stato il secondo giorno di sciopero generale consecutivo contro la riforma delle pensioni proposta dal presidente Emmanuel Macron. Così come giovedì, si sono fermati molti dei treni ad alta velocità, dei treni regionali, delle metropolitane e degli aerei. A Parigi sono state chiuse dieci linee della metro, altre quattro hanno funzionato solo in parte e solamente due, quelle senza conducenti, sono state regolarmente operative.

Sempre a Parigi, a causa dello sciopero dei trasporti, si sono registrati molti ingorghi stradali, con code superiori a 350 km negli orari di punta. La compagnia aerea Air France, inoltre, ha annunciato di aver cancellato il 30 per cento dei suoi voli domestici previsti per oggi, e sono stati cancellati anche la metà dei treni Eurostar che collegano Parigi a Londra attraverso il Canale della Manica.

I lavoratori del sistema dei trasporti di Parigi hanno già annunciato che continueranno a scioperare fino a lunedì, se il governo non darà loro delle risposte concrete, mentre il sindacato CGT ha annunciato per martedì 10 dicembre una nuova giornata di scioperi e manifestazioni.

Cosa è successo giovedì

Alla prima giornata di sciopero hanno aderito tutte le principali categorie di lavoratori, tra cui ferrovieri — che da tempo sono protagonisti di mobilitazioni contro il governo — avvocati, poliziotti, medici, infermieri e personale aeroportuale. Secondo il ministero dell’Interno allo sciopero hanno aderito circa 800mila persone, di cui 65mila solo a Parigi, mentre i sindacati hanno parlato di 1 milione e mezzo di partecipanti, di cui 250mila a Parigi.

Le manifestazioni si sono svolte perlopiù pacificamente ma in alcuni casi ci sono stati momenti di tensione in seguito a scontri tra manifestanti e polizia. A Parigi, dove c’è stata la manifestazione più importante e migliaia di persone hanno sfilato per le strade del centro bloccando la città, 71 persone sono state arrestate e sono arrivate notizie di atti vandalici da diverse parti della città. Ci sono state manifestazioni partecipate e scontri anche a Nantes – dove la polizia ha sparato gas lacrimogeni contro un gruppo di manifestanti –, Bordeaux e Rennes. I sindacati si sono dissociati da questi episodi di violenza.

Sono inoltre rimaste chiuse alcune delle principali attrazioni turistiche della città, come la Torre Eiffel, il Museo d’Orsay e la Reggia di Versailles. Il sindacato CGT ha detto che giovedì hanno scioperato anche i lavoratori di sette delle otto raffinerie di petrolio del paese.

Cosa prevede la riforma delle pensioni

La riforma di Macron punta a snellire il sistema pensionistico francese, che è considerato complesso e inefficiente, dato che è composto da 42 regimi pensionistici, 10 dei quali disponibili soltanto ai dipendenti di SNCF. Riformare il sistema, però, comporta togliere agevolazioni a molte categorie di lavoratori e alzare la loro età pensionabile, oltre a cambiare il modo in cui le pensioni vengono calcolate: il governo francese vorrebbe introdurre un sistema basato sugli effettivi contributi versati, mentre i regimi vigenti permettono a molti lavoratori di calcolare la pensione sulla base degli anni di contribuzione in cui hanno versato più soldi.

La Francia spende il 14 per cento del proprio PIL per le pensioni, due punti in meno dell’Italia ma sei punti in più della media dei paesi dell’OCSE. In media i pensionati francesi ricevono il 61 per cento del loro stipendio finale, una cifra paragonabile a quella percepita in Italia ma molto rara altrove.