Protesta femminista in Plaza del Sol per la giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne (Juan Carlos Rojas/picture-alliance/dpa/AP Images

In vari comuni della Spagna, compreso Madrid, Vox si è rifiutato di firmare le dichiarazioni istituzionali che condannano la violenza maschile contro le donne

In vari comuni della Spagna il partito spagnolo di destra radicale Vox, esplicitamente anti-femminista, si è rifiutato di firmare le dichiarazioni congiunte che condannano la violenza maschile contro le donne. Il rifiuto si è verificato a Madrid, ma anche in altre città dove Vox è rappresentato. Per la prima volta in quattordici anni, il consiglio comunale della capitale non ha dunque potuto fare una dichiarazione ufficiale nella giornata in cui in tutto il mondo si è celebrata l’eliminazione della violenza contro le donne e per la quale sarebbe servita l’unanimità. Dal 2003 in Spagna, anno in cui sono iniziati i conteggi, ci sono stati 1.027 femminicidi: 52 fino al 29 ottobre del 2019.

Javier Ortega Smith, membro del consiglio comunale di Madrid e dirigente di Vox, ha parlato in aula spiegando che la dichiarazione per l’eliminazione della violenza contro le donne affrontava solo un lato della questione e ha detto che era «negazionista» perché la violenza «non ha genere»: «Ci sono anche uomini che subiscono violenza dalle donne e vengono uccisi dalle loro mogli». Le sue parole hanno provocato le proteste delle attiviste femministe presenti che hanno mostrato i cartelli con i nomi delle donne uccise negli ultimi anni. Il rifiuto di Vox è stato condannato anche dal sindaco di Madrid, José Luis Martínez-Almeida, del Partito Popolare (di centrodestra), che è stato eletto lo scorso giugno e che, comunque, ha formato una maggioranza grazie all’appoggio di Vox.

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